Tecnologie: Mattarella, in gioco “tutela dei diritti dei cittadini, sicurezza, crescita socio-economica, equilibri geo-strategici”

(Foto Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Sulle cosiddette tecnologie si giocano molte partite per il nostro futuro: tutela dei diritti dei cittadini, sicurezza, crescita socio-economica, equilibri geo-strategici”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento all’Accademia nazionale per la Pubblica amministrazione del Kazakhstan nell’ambito della visita ufficiale ad Astana.
“Le pubbliche amministrazioni giocano un ruolo determinante nel soddisfacimento dei bisogni pubblici e nel perseguimento degli obiettivi della collettività”, ha osservato il capo dello Stato, evidenziando che “la persona al centro dell’attività della pubblica amministrazione è alla base delle scelte democratiche operate dai nostri Paesi”. “La Pubblica Amministrazione si avvale in modo determinante di una attività diretta a formare un’entità di persone competenti, preparate, imparziali, capaci di esprimere uno spirito indipendente nella loro attività, per assicurare il principio dell’eguaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge, la tutela dei diritti, il soddisfacimento dell’interesse pubblico”, ha proseguito, convinto che “un corretto funzionamento della Pubblica amministrazione si riflette su quello dell’intero Sistema Paese, e quindi anche sul suo sviluppo e sulla sua competitività in un contesto internazionale che è sempre più complesso”. “È evidente come la digitalizzazione e le nuove tecnologie costituiscano sempre più una componente imprescindibile delle nostre società e del loro modo di vivere, senza distinzioni di latitudine o di appartenenza geografica”, ha rilevato Mattarella, aggiungendo che “la loro portata è amplificata dalla globalizzazione, dai grandi investimenti nel settore e dalle esigenze di modernizzazione avanzate dei cittadini”. “Tutto questo – ha ammonito –, naturalmente, senza che intervengano fenomeni di emarginazione digitale, dovuti alla imposizione alla popolazione di percorsi che, in nome dell’efficienza, lungi dal favorire, limitino l’accesso della popolazione ai servizi”.

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