“Un bell’esempio di Chiesa in uscita”. Così suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, ha definito il Movimento Laudato sì, durante la conferenza stampa di presentazione – in sala stampa vaticana – della Conferenza internazionale “Raising Hope for Climate Justice”. La religiosa ha definito l’enciclica di Papa Francesco, che compie dieci anni, “non soltanto un documento del magistero, ma una vera e propria carta di navigazione per la nostra epoca”. Bergoglio, secondo Smerilli, “ci ha insegnato che tutto è connesso, che la cura per la casa comune è inseparabile dalla giustizia verso i poveri, dalla pace tra i popoli e dall’affermazione della dignità di ogni persona”. Un’enciclica, quella di Papa Francesco, “che ha saputo toccare non solo la coscienza dei fedeli, ma anche quella degli uomini di buona volontà in tutto il mondo, e che è divenuta ispirazione per tanti nei contesti più diversi, generando un vero e proprio movimento globale e ramificato nelle comunità locali, coinvolgendo famiglie, comunità religiose, istituzioni educative, realtà imprenditoriali in cammini e stili di vita sostenibili e solidali”. Tra i progetti a cui Papa Francesco teneva molto, ha sottolineato la religiosa, c’è il Borgo Laudato sì inaugurato il 5 settembre scorso da Papa Leone XIV nel territorio delle Ville Pontificie, che sarà sede di parte della Conferenza che sta per cominciare: “un laboratorio di futuro, un luogo dove fede, economia e cultura si intrecciano in modo armonico, un luogo dove ci si può fermare, respirare, contemplare la bellezza della natura, ma anche la bellezza di come si può produrre cercando di non creare scarti. Un centro di formazione per bambini, giovani, adulti, imprenditori, Ceo, dove c’è formazione al lavoro per migranti, rifugiati, donne vittime di violenza”. “Questi dieci anni – ha concludo Smerilli – non sono un traguardo, ma un nuovo inizio che chiama ad un rinnovato impegno, perché le sfide climatiche sono ancora enormi”.