La Chiesa paraguaiana va in difesa delle popolazioni indigene Guaraní, che rischiano l’esproprio dalle loro terre ancestrali. “Essendo venuti a conoscenza dell’esistenza di un ordine giudiziario per la perquisizione delle terre ancestrali della comunità indigena Mbya Guaraní di Huguá Poí, nel distretto di Raúl Arsenio Oviedo, dipartimento di Caaguazú, diocesi di Coronel Oviedo, prevista per martedì 10 giugno, il Coordinamento nazionale della pastorale indigena (Conapi) e il Coordinamento nazionale della pastorale sociale (Psn) della Conferenza episcopale paraguaiana (Cep) denunciano che, da tempo ormai, “le perquisizioni si trasformano in sfratti disumani e spoliazioni delle comunità indigene”.
Se tali fatti dovessero concretizzarsi, prosegue la nota, “si violerebbero chiari precetti costituzionali e il quadro giuridico vigente che tutela i diritti dei popoli indigeni e costituirebbero un abuso di potere nell’interpretazione e nell’applicazione delle leggi a danno dei più vulnerabili. Tutte queste disposizioni normative dovrebbero essere prese in considerazione senza restrizioni da parte dei pubblici ministeri e dei giudici, prevalendo su altre disposizioni che violano i diritti umani fondamentali e il diritto alla terra e al territorio delle comunità indigene. La società ha bisogno di ritrovare la fiducia nella giustizia. I popoli indigeni hanno il sostegno della Costituzione nazionale e delle leggi del Paese”.