“Ail è impegnata quotidianamente nel migliorare la qualità della vita dei pazienti ematologici e dei loro familiari, sostenendo la ricerca scientifica, l’assistenza sociosanitaria e promuovendo la conoscenza dei tumori del sangue. Dal 1969 a oggi siamo cresciuti molto, diventando un punto di riferimento per pazienti e caregiver in tutta Italia. Siamo profondamente grati al presidente Mattarella per averci accolto e ascoltato con attenzione. Continuiamo a camminare sulla strada tracciata dall’indimenticato prof. Franco Mandelli, con l’obiettivo di non lasciare mai soli i pazienti lungo il difficile percorso della malattia”. Lo ha dichiarato Giuseppe Toro, presidente nazionale dell’Ail – Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, commentando l’incontro avuto ieri pomeriggio al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma.
Il capo dello Stato ha incontrato Toro insieme ai vicepresidenti Rosalba Barbieri e Giuseppe Navoni, in rappresentanza delle 83 sezioni provinciali dell’Associazione. Presenti anche il professor Franco Locatelli, direttore dell’Area clinica di Oncoematologia pediatrica, terapia cellulare, terapie geniche e trapianto emopoietico dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, nonché professore ordinario di Pediatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, e il dottor Marco Vignetti, presidente della Fondazione Gimema “Franco Mandelli” – Gruppo italiano Malattie ematologiche dell’adulto.
Nel corso dell’incontro, viene spiegato in un comunicato diffuso stamattina dall’Ail, la delegazione dell’associazione ha ripercorso le tappe fondamentali della lunga storia di Ail, illustrando le attività e i servizi offerti ai pazienti ematologici e alle loro famiglie. È stato ribadito l’impegno costante a favore della ricerca scientifica, considerata lo strumento primario per migliorare cure e terapie, e il valore insostituibile del volontariato: oltre 17.000 donne e uomini che ogni giorno offrono tempo e competenze nei reparti ospedalieri, nelle Case alloggio Ail, nell’assistenza domiciliare e psicologica. I rappresentanti dell’Associazione e del mondo dell’Ematologia italiana hanno sottolineato l’importanza di una sinergia tra enti di ricerca, strutture sanitarie e istituzioni, e il ruolo cruciale della collaborazione nazionale e internazionale per garantire ai pazienti oncoematologici cure sempre più innovative, efficaci e accessibili.
Ail ha rinnovato il proprio impegno a favore di un futuro senza tumori del sangue. In Italia sono circa 500mila le persone che convivono con una patologia oncoematologica, e ogni anno si registrano oltre 30mila nuovi casi tra leucemie, linfomi e mieloma. Solo nel corso dell’ultimo anno l’Ail, con le sue 83 sezioni in tutto il Paese, ha finanziato 157 progetti di ricerca scientifica, realizzato 6.529 viaggi solidali, offerto 83.133 pernottamenti gratuiti nelle Case alloggio a 2.435 pazienti e caregiver, e garantito oltre 36mila accessi domiciliari tra adulti e bambini.