È stata un’autentica ovazione a chiudere i due concerti finali della seconda edizione del Festival diocesano di Musica sacra, promossa dall’Accademia filarmonica europea (Afe) in collaborazione con la diocesi suburbicaria di Albano e con il sostegno della Regione Lazio, delle Bcc dei Castelli Romani e del Tuscolo, Bcc Colli Albani, Bcc Nettuno e delle rispettive fondazioni. Una standing ovation non solo per la qualità artistica, ma per ciò che questi eventi hanno saputo rappresentare, un abbraccio corale tra arte, spiritualità e impegno civile, capace di coinvolgere e commuovere. Un successo che va oltre la musica, perché ogni esibizione ha saputo trasformarsi in esperienza collettiva, in preghiera condivisa, in gesto di pace. Dallacattedrale di San Pancrazio Martire ad Albano, che ha ospitato il concerto d’apertura in memoria di Papa Francesco, al toccante omaggio alla pace in Ucraina nella suggestiva cornice di Genzano, durante l’Infiorata del Corpus Domini, il Festival ha saputo toccare corde profonde, quelle dell’anima. Nella serata di Genzano, l’inno nazionale ucraino e l’inno pontificio hanno aperto il concerto “Fiori musicali per la pace in Ucraina”, inserito nel più ampio Festival di Musica sacra promosso dalla Regione Lazio in occasione dell’Anno Santo. Un evento sentito e partecipato, impreziosito dalla presenza di autorevoli rappresentanti del corpo diplomatico presso la Santa Sede, accolti da Giuseppe Tedeschi, addetto d’Anticamera di Sua Santità e collaboratore dell’Afe. Tra gli ospiti, il vescovo di Albano, mons. Vincenzo Viva, il card. Enrico Feroci, l’Ambasciatore dell’Ucraina presso la Santa Sede Andrii Yurash. Mons. Viva ha sottolineato che il concerto “Fiori musicali per la Pace in Ucraina” era anche in onore di Papa Leone XIV che prima di essere eletto è stato cardinale vescovo titolare di Albano. Un secondo, indimenticabile capitolo si è scritto a Nemi, nella chiesa di Santa Maria del Pozzo, dove ha preso vita l’ultimo dei concerti celebrativi per il cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Un tributo denso di spiritualità intitolato “O Sacrum Convivium”, affidato al Chorus Cellensis dell’Università di Musica di Vienna.