Beato fra Nicola da Gesturi: mons. Baturi (Cagliari), “la santità mezzo per attrarre a Dio”

“I santi sono attrattori di Dio”. La testimonianza umile, semplice, del beato fra Nicola da Gesturi (1882 – nel 1958) è stata con queste parole sintetizzata dall’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, nella celebrazione del 67° anniversario della morte del questuante cappuccino beatificato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1999. “Frate Silenzio”, così  conosciuto dai cagliaritani e dai sardi, ogni anno, l’8 di giugno”, per il suo “dies natalis”, compie un suo personale miracolo: riunire in preghiera molte centinaia di fedeli di tutta l’isola, numerosi giovani. Non richiamati, come a volte succede, dalla star canora, corollario di certe sagre, e dai festeggiamenti civili, ma da questo umile questuante, un “uomo fatto preghiera”, come si diceva di Francesco d’Assisi, “anche  un uomo fatto dalla preghiera, cioè costruito dalla preghiera. L’intima comunione con Dio aveva fatto sì che lo Spirito Santo formasse in lui l’uomo nuovo, la nuova creatura”, ricordava fra  Lorenzo Pinna da Sardara, discepolo del fraticello di Gesturi. “Attraverso i santi, Dio si rivela come la bellezza della vita. L’uomo – ha detto l’arcivescovo Giuseppe Baturi nell’omelia – tendenzialmente avverte questo fascino e viene attratto da questa bellezza. Noi dobbiamo  puntare sulla santità come mezzo per attrarre a Dio, quindi valorizzare la testimonianza dei nostri fratelli, farne conoscere la vita e riconoscere i tanti santi vicini a noi, anche quelli della porta accanto”.

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