Sede vacante: dom Ogliari (abate di S. Paolo), “guerre, autocrazie, nazionalismi, fenomeno mondiale delle migrazioni” tra le sfide per la Chiesa

Il “mutamento antropologico, che tocca in profondità la concezione dell’essere umano”: lo “stravolgimento delle regole che sostengono la coesistenza tra i popoli”, con le “sopraffazioni, lotte e guerre fratricide che ne derivano”; l’emergere di “democrazie post-democratiche” e il “diffondersi di autocrazie e nazionalismi che scombussolano l’ordine mondiale”. Sono queste alcune delle “numerose sfide” che deve affrontare la Chiesa, secondo l’abate di San Paolo fuori la mura, Donato Ogliari, che ha tenuto la meditazione durante la sesta Congregazione generale del Collegio dei cardinali, in corso nell’Aula nuova del Sinodo. “Si pensi all’insorgere di liberismi post capitalisti che, basati sul puro profitto, non tengono in alcun conto la dignità della persona umana”, ha proseguito il religioso: “Si pensi alla devastazione del creato, nostra casa comune. Si pensi all’impatto che l’avanzare delle tecno-scienze sta avendo sulla vita delle persone e all’inquietante prospettiva che un giorno si possa diventare succubi dell’IA”. E ancora: “Si pensi al fenomeno mondiale della migrazione e all’incapacità della politica di trovare soluzioni che rispettino il principio sacro dell’accoglienza, della solidarietà e dell’inclusione. Si pensi alla secolarizzazione pervasiva e invasiva che – almeno nelle società occidentali – rischia di far scomparire Dio dall’orizzonte esistenziale di molti, in nome di una spiritualità vaga e self-made. Si pensi alla concezione esclusivamente tecnico-funzionale della vita, dove predomina l’utilitarismo e il conseguente disinteresse circa il significato da dare alla storia e al nostro destino”.

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