
“Tra due giorni celebreremo la data simbolo del 1° maggio: la Festa del lavoro. Un lavoro che non può essere quello di consegnare alla morte, ma che sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona. Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dalla unicità e dignità irriducibile di ogni donna e di ogni uomo. Nessuno deve sentirsi scartato o escluso”. È il monito lanciato questa mattina dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la visita all’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a. di Latina in occasione della celebrazione della Festa del lavoro.
“La Repubblica è fondata sul lavoro”, ha ricordato il Capo dello Stato, aggiungendo che “il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale”. “Il progresso civile, l’effettiva esistenza dei diritti, la sostenibilità del nostro modello sono legati, al tempo stesso, all’efficacia delle istituzioni e all’attività degli attori economici e sociali”, ha continuato Mattarella, sottolineando che “il lavoro richiama e sollecita la corresponsabilità, la solidarietà. È stato il vettore più potente di giustizia, di mobilità sociale, di costruzione del welfare”. Secondo il presidente, “il futuro del lavoro è già cominciato. Non è un caso che l’Organizzazione internazionale del lavoro abbia posto, al centro del suo impegno nella Giornata del 28 aprile, il tema della intelligenza artificiale e della digitalizzazione, per porre in guardia dai rischi per le condizioni di lavoro, che si accompagnano alle grandi opportunità offerte”.