
“Spesso mi stupisco di quanto il fascismo sia ancora oggi affascinante per molti ragazzi. Perché un’ideologia che privava le persone della libertà, e quindi di per sé disumana, anche oggi attira tanto? Perché un regime alleato di Hitler, colpevole di aver trascinato l’Italia in una guerra terribile e reo di avere imposto le aberranti leggi razziali, ancora attira?”. Una riflessione ad alta voce che ci è offerta da Marco Erba, insegnante e scrittore, che il 18 marzo arriva in libreria con un nuovo romanzo intitolato “Amore nero” (Rizzoli); sottotitolo: “Sei fascista o solo arrabbiato?”. Il libro è scritto a quattro mani con lo storico Mauro Raimondi, autore di molte opere su Milano, che, come Erba, è insegnante. “È una storia di oggi, sempre vicina ai ragazzi, che però ci accompagna in un’accurata e coinvolgente ricostruzione storica dei fatti terribili che si sono susseguiti nel nostro Paese dalla nascita del fascismo in poi, sotto la guida di Benito Mussolini. È una ricostruzione che dialoga con il presente, con i ragazzi confusi e spaventati come Mas, il protagonista, mostrandoci – spiegano gli autori – in modo cristallino che un solido argine antifascista non si costruisce solo condannando e censurando, ma diffondendo conoscenza, capacità di ragionamento e senso critico”.
Secondo Erba il fascismo attira ancora in un’epoca di “diffusa fragilità e forte disorientamento. Chi si sente perso rischia di rifugiarsi in una ideologia che percepisce come forte. Di fronte a ciò, credo che sia necessario dialogare più che reprimere, discutere oltre che condannare. Empatia e senso critico sono le strade giuste per camminare verso il futuro più liberi e più sicuri di sé”.
“Le vicende storiche che raccontiamo – aggiunge Mauro Raimondi – sono tutte assolutamente documentate, ma sono anche appassionanti come un romanzo. Ci sono colpi di scena, intrighi, emozioni. Il problema, però, è che quegli avvenimenti non sono rimasti sulla carta, ma per molti hanno significato lacrime e sangue. Perché la storia è la realtà, la nostra vita di tutti i giorni. E visto che è ciclica e ritorna, in forme diverse ma ritorna, il nostro libro vuole anche essere un campanello d’allarme”.