Imprese sociali: Cgm, presentato oggi a Cremona il Manifesto per il capitale umano

(Foto Consorzio nazionale Cgm)

Cosa significa oggi capitale umano delle imprese sociali? Quali scelte strategiche dovranno adottare le imprese sociali del futuro per essere più attrattive sul mercato? Sono queste le domande su cui più di 50 cooperatori provenienti da tutta Italia hanno lavorato nel corso dell’ultimo anno per individuare insieme prassi, strategie e soluzioni organizzative in grado di rendere più attrattivo alle nuove generazioni il mondo della cooperazione sociale.
Nella cornice degli Stati generali del Consorzio nazionale Cgm a Cremona, con la consapevolezza del valore strategico del capitale umano delle imprese sociali e della necessità di promuovere dei nuovi modelli organizzativi improntati al benessere, all’innovazione e alla partecipazione attiva dei lavoratori, sono stati presentati oggi i cinque principi aurei che compongono il Manifesto per il capitale umano. Formulati come un impegno e una richiesta di partecipazione attiva per chi fa già parte della comunità delle imprese sociali e per chi vi si approccia per la prima volta, alle cinque traiettorie essenziali per costruire un’organizzazione in crescita, equa e partecipativa corrispondono cinque parole chiave. “Inclusione”: “Il contributo individuale è essenziale, ma la nostra missione si realizza solo in un quadro di equità collettiva”. “Connessione”: “Un’organizzazione sociale cresce quando l’accesso alle informazioni diventa condivisione attiva e inclusiva”. “Chiarezza”: “La trasparenza non è una minaccia, ma un’opportunità per rafforzare fiducia e processi democratici”. “Evoluzione”: “L’innovazione sociale è possibile solo se coltiviamo la capacità di adattarci ai bisogni emergenti”. “Protagonismo”: “Il coinvolgimento attivo di tutte le persone è la chiave per un’organizzazione dinamica e inclusiva”.
“Nella complessità di oggi e nella costante carenza di personale che caratterizza da tempo il Terzo Settore, abbiamo avvertito l’esigenza di ridefinire i modelli di gestione del capitale umano, in termini di valutazione, di definizione di percorsi di carriera, di individuazione di modalità sempre nuove di inserimento lavorativo e di convivenza delle diversità. La presentazione di questo Manifesto rappresenta per noi un atto di significativa importanza: è ciò che oggi la nostra rete intende mettere a servizio della cooperazione sociale con il duplice obiettivo di riallineare mission e vision delle imprese sociali del nostro Paese e attrarre persone in grado di generare un reale impatto sociale nell’interesse generale delle comunità”, sottolinea Giusi Biaggi, presidente di Cgm.
“Siamo organizzazioni che poggiano il loro valore trasformativo sulle persone e oggi c’è la consapevolezza che per fare bene il nostro lavoro dobbiamo in primis essere in grado di capire chi lavora con noi. Il Manifesto nasce ancorato ad alcuni valori guida: trasparenza, equità ed inclusione. Nel confronto interno alla rete Cgm di questi mesi abbiamo capito la nostra capacità distintiva di saper tradurre i valori in pratiche organizzative. Quello che ci aspetta ora è rafforzare maggiormente questa capacità e renderla patrimonio collettivo anche a disposizione di altre realtà produttive”, aggiunge Francesca Gennai, vicepresidente di Cgm.

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