Salute mentale: Sos Villaggi dei Bambini, “non basta mettere in salvo dalle bombe, bisogna aiutare i piccoli a ritrovare fiducia”

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, che quest’anno ha come tema la “Salute mentale nei contesti di emergenza”, Sos Villaggi dei Bambini accende i riflettori su un aspetto troppo spesso invisibile nelle guerre e nelle catastrofi: il dolore silenzioso che i bambini portano dentro di sé.
“Non basta mettere in salvo i bambini dalle bombe: bisogna aiutarli a ritrovare la fiducia, il sonno, la voglia di giocare. La salute mentale è un diritto universale e ogni bambino deve avere la possibilità di curare le proprie ferite invisibili. I bambini coinvolti in crisi umanitarie devono affrontare il collasso dei sistemi di protezione e di salute mentale, già molto fragili, e un deficit di finanziamenti pari a miliardi di dollari significherebbe privarli dell’ultima rete di sicurezza, lasciando milioni di loro esposti a violenze, sfruttamento e traumi”, spiega Orso Muneghina, responsabile della Risposta all’emergenza e Programmi internazionali, capo Programma globale di esperti sulla salute mentale e sul supporto psicosociale della Federazione Sos Children’s Villages.
Sos Children’s Villages è presente nei contesti di emergenze di tutto il mondo con un approccio che non si limita a fornire cibo, acqua, cure mediche e riparo, ma che protegge anche la dimensione emotiva e psicologica di bambini e famiglie.
In risposta a questa emergenza, Sos Villaggi dei Bambini ha presentato la nuova Strategia di Mental Health and Psychosocial Support (Mhpss) per il triennio 2025-2027, un piano d’azione ambizioso e innovativo volto a migliorare l’accesso ai servizi di salute mentale e supporto psicosociale per bambini, adolescenti e famiglie in contesti vulnerabili di tutto il mondo. In Italia, Sos Villaggi dei Bambini ospita l’Hub internazionale per la Salute Mentale e il Supporto Psicosociale (Mhpss), dove si sperimentano e insegnano metodologie come il Psychological First Aid, ReachNow, TeamUp, Early Adolescents Skills for Emotions (Ease), Self Help Plus e Problem Management Plus. L’approccio proposto si basa su interventi a bassa intensità, scientificamente fondati, culturalmente adattabili e realizzabili anche da personale non specializzato. Il modello di cura si articola su tre livelli: rilevamento precoce dei problemi, interventi di prevenzione e, solo dove necessario, trattamento. Strumenti semplici e concreti che insegnano a gestire lo stress e prevengono disturbi post-traumatici, ridando ai bambini la possibilità di crescere in un ambiente di normalità.
Dal 2020, l’Hub collabora con diversi Paesi della Federazione internazionale di Sos Children’s Villages e ha sviluppato un’expertise sul tema, divenendo un centro di competenza per lo sviluppo, la supervisione e il miglioramento delle pratiche Mhpss, della Federazione SOS Children’s Villages, supportando i team locali con formazione continua, risorse tecniche e un network di specialisti pronti a offrire assistenza su richiesta. La strategia sarà, infatti, attuata in numerosi paesi nel mondo, tra cui Marocco, Kenya, Tanzania, Mozambico, Haiti, Senegal, Uganda, Zimbabwe e Bangladesh e in collaborazione con partner e agenzie internazionali.

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