Nella memoria liturgica di San Giovanni Leonardi, fondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio, la famiglia leonardina si è raccolta per celebrare la figura di questo maestro della Chiesa. A presiedere i primi vespri della solennità è stato mons. Davide Carbonaro, arcivescovo metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, che ha poi seguito la processione per le vie del Rione Campitelli, insieme al padre generale Antonio Piccolo, al parroco p. Luigi Murra, ai confratelli, ai giovani del Collegio Urbano di Propaganda Fide e a numerosi fedeli. Durante la celebrazione vespertina è stata anche letta la memoria del Transito di San Giovanni Leonardi.
Rievocando un ricordo personale, mons. Carbonaro – come riporta il sito della parrocchia romana Santa Maria in Portico in Campitelli – ha condiviso un’immagine viva della propria adolescenza trascorsa nella parrocchia di Torre Maura, a Roma, dedicata proprio a San Giovanni Leonardi. “C’era un grande quadro sull’altare maggiore — ha raccontato — non un capolavoro d’arte, ma un’immagine che mi ha accompagnato per anni: San Giovanni Leonardi, circondato da sacerdoti e sovrastato dalla Vergine. Da quel dipinto ho imparato la sua storia: un uomo capace di mettere insieme i pezzi della Chiesa e dell’umanità. Questo è stato il suo carisma, la sua santità”.
Come gli apostoli nel Cenacolo, attorno a Maria, la Chiesa ha sempre la stessa forma, ha ricordato, “una forma che non ha inventato nessun santo, ma Gesù stesso, donando il suo Spirito”.
Da qui l’invito, rivolto a tutti, a non accontentarsi di una “Chiesa di mezza misura”, ma a vivere la fede con la “misura alta degli innamorati di Cristo”. Come Maria, che prima di generare il Figlio nel suo grembo lo formò nel suo cuore, anche San Giovanni Leonardi, ha sottolineato il presule, “formò Cristo prima nel suo cuore e poi nella sua mente”, facendo della sua vita un’opera di riforma e di evangelizzazione.
L’arcivescovo ha poi ricordato alcuni scritti fondamentali del Santo: il Memoriale a Paolo V, con la visione di una “riforma universale della Chiesa”, e le lettere in cui invita a non lasciare l’annuncio del Vangelo “nelle mani degli Stati o dei governi, perché essi non annunciano Cristo ma se stessi”.
“San Giovanni Leonardi — ha concluso mons. Carbonaro — ha formato la Chiesa nel suo cuore, dandole la forma di Cristo. Solo un cuore pacificato in Cristo può accogliere la volontà di Dio. Questa è la pace che egli augurava all’inizio di ogni sua lettera: Pax Christi. Non la pace dei compromessi, ma quella che nasce dall’unione profonda con il Signore”.
Sempre ieri, mons. Carbonaro ha partecipato al rito di possesso cardinalizio del card. Tarcisius Isao Kikuchi, arcivescovo di Tokyo, presso la chiesa romana dedicata al fondatore dell’Ordine della Madre di Dio. La chiesa di San Giovanni Leonardi, situata a Roma, era stata eretta a titolo presbiterale nel Concistoro ordinario pubblico celebrato da Papa Francesco il 7 dicembre 2024.