È stato inaugurato il restauro dei tre portoni di ingresso della cattedrale di Arezzo; un attento intervento che ne ha restituito la bellezza originaria e la piena funzionalità. Lo riferisce una nota della diocesi. Realizzati in legno di castagno con fodera interna in conifera, i portoni risalgono al primo quarto del Novecento e si inseriscono in un contesto architettonico neogotico con accenti Liberty. Il portone centrale, più alto e decorato con le figure a rilievo di San Donato e del beato Gregorio X, rappresenta il fulcro simbolico e artistico dell’ingresso.
Il restauro, curato dall’azienda Antica Maniera di Marco Santi sotto la supervisione della Soprintendenza e con la direzione dell’Ufficio beni culturali della diocesi, ha previsto la pulitura delle superfici, la revisione delle stuccature, l’integrazione delle parti deteriorate e il trattamento protettivo contro gli agenti atmosferici. Anche i meccanismi in ferro sono stati controllati per garantirne la funzionalità.
Sostenuto da Graziella Braccialini e dalla Fondazione Graziella, il restauro si inserisce nel contesto del Giubileo ed è “un segno bello che dice di una Chiesa che apre le sue porte per accogliere, ma anche di una Chiesa che le apre per uscire – dice il vescovo Andrea Migliavacca –. La ricchezza e la storicità di questi portoni resi nuovamente belli ci ricorda anche il cammino e la bellezza della nostra Chiesa”. Il progetto prosegue ora con i portoni laterali minori e quelli del vescovado, che saranno completati entro Natale. Un gesto di cura e valorizzazione che restituisce alla città un patrimonio storico e spirituale rinnovato.