Papa Francesco: a Penitenzieria Apostolica, “ogni confessione come unico e irripetibile momento di grazia”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Una preghiera che “conserva tutta la sua validità, sia pastorale che teologica”. È l’Atto di dolore secondo Papa Francesco, che questa mattina ha incontrato i partecipanti al XXXIV corso sul Foro interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica. Il Santo Padre si è soffermato su tre atteggiamenti: pentimento davanti a Dio, fiducia in Lui e proposito di non ricadere. Il pentimento, ha spiegato, “non è il frutto di un’autoanalisi né di un senso psichico di colpa, ma sgorga tutto dalla consapevolezza della nostra miseria di fronte all’amore infinito di Dio, alla sua misericordia senza limiti”. Quindi la fiducia, ovvero “mettere Dio al centro di tutto, come luce nel cammino e fondamento di ogni ordine di valori, affidandogli ogni cosa”. Infine il proposito, che “esprime la volontà del penitente di non ricadere più nel peccato commesso e permette l’importante passaggio dall’attrizione alla contrizione, dal dolore imperfetto a quello perfetto”. “Il compito che vi è affidato nel confessionale è bello e cruciale, perché vi permette di aiutare tanti fratelli e sorelle a sperimentare la dolcezza dell’amore di Dio”, ha concluso rivolgendosi ai presenti: “Vi incoraggio, pertanto, a vivere ogni confessione come un unico e irripetibile momento di grazia, e a donare generosamente il perdono del Signore, con affabilità, paternità e oserei dire anche con tenerezza materna”.

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