Otto marzo: Mattarella, “arte e scienza sono libere, dittature promuovono cultura di Stato”. Il ricordo della “battaglia delle donne iraniane”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“La nostra Costituzione afferma con efficace semplicità: ‘l’arte e la scienza sono libere’”. Lo ha ricordato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’evento con il quale al Quirinale è stata celebrata la Giornata internazionale della donna.
“L’arte – ha osservato il Capo dello Stato – è anche sfida, cambiamento, conoscenza. Gli artisti guardano lontano, oltre il velo delle apparenze; prevedono o anticipano cambiamenti, offrono chiavi di lettura incisive per interpretare il mondo e i suoi fenomeni”. “L’arte, difatti, è libertà”, ha proseguito: “Libertà di creare, libertà di pensare, libertà dai condizionamenti”. “Risiede in questa attitudine – ha rilevato – il suo potenziale rivoluzionario: e non è un caso che i regimi autoritari guardino con sospetto gli artisti e vigilino su di loro con spasmodica attenzione, spiandoli, censurandoli, persino incarcerandoli”. “Le dittature – ha ammonito Mattarella – cercano in tutti i modi di promuovere un’arte e una cultura di Stato, che non sono altro che un’arte e una cultura fittizia, di regime, che premia il servilismo dei cantori ufficiali e punisce e reprime gli artisti autentici”. Mattarella ha poi ringraziato “Etta Scollo per aver dedicato alla battaglia delle donne iraniane, per la libertà e l’autodeterminazione, la sua canzone conclusiva. Rivolgiamo un pensiero alle tante artiste imprigionate e sottoposte a vessazioni, a divieti intollerabili in tante parti del mondo”. “Dobbiamo sentirci coinvolti nella loro condizione e nelle loro aspirazioni”, l’esortazione del Capo dello Stato.

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