Teologia: mons. Staglianò (Path), “scienza dell’uomo che possa salvaguardare l’umano”

“Attraverso una ragione sempre rinnovata costruire insieme, filosofia, teologia, scienze e tutti gli altri saperi critici, una civiltà dell’amore, della solidarietà, della fratellanza, dell’amicizia sociale, perché abbiamo tutti a cuore l’essere umano, il suo destino, il suo futuro”. È l’auspicio per la scienza teologica di mons. Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia (Path), espressa nella relazione resa al XII Forum internazionale di Teologia, in corso alla Lumsa.
Il presule ha riflettuto sull’attualità, perché “in molti si stanno chiedendo in direzione stiamo andando”. Anzitutto ha citato l’inserimento nella Costituzione francese dell’aborto come “qualcosa di effettivamente preoccupante perché segnala la direzione verso cui questa civiltà della tecnica e della tecnocrazia sta andando”. Mons. Staglianò ha poi evidenziato che “assistiamo a dei trend culturali che rendono le società non solo liquide ma schiumose, e ciò fa chiudere sempre di più dentro l’individualismo”. Per questo – l’esortazione del vescovo -, “siamo interrogati su quale ragione aiuterà gli esseri umani per costruire una scienza dell’uomo che possa salvaguardare l’umano nel futuro e orientarlo non tanto al metaverso o alla sostituzione dell’umano all’intelligenza artificiale, non tanto un superuomo, ma una nuova pienezza dell’umanità”.

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