Papa a Venezia: mons. Moraglia (patriarca), “la visita del Successore di Pietro ci offre anche l’opportunità di approfondire ulteriormente il cammino sinodale”

“Nei giorni scorsi abbiamo accolto con grande gioia la notizia della prossima venuta di Papa Francesco a Venezia, domenica 28 aprile; sarà la prima di tre tappe che lo vedranno pellegrino nelle Chiese del Triveneto nei prossimi quattro mesi. La visita sarà significativa quanto desiderata e si caratterizzerà per gesti eloquenti: l’incontro con le ospiti del carcere femminile della Giudecca, durante la visita al padiglione della Santa Sede, presso il carcere della Giudecca (Biennale Arte 2024), poi, l’incontro con la nostra Chiesa che avrà come momento culminante la celebrazione della Santa Messa in Piazza San Marco; si vanno definendo altri eventuali momenti di cui appena possibile si darà riscontro”. Lo scrive mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, in una lettera ai fedeli della diocesi in vista della visita di Papa Francesco.
“Queste settimane sono tempo prezioso per la preparazione spirituale – personale e comunitaria – che ci consentirà, come Chiesa, di vivere al meglio l’incontro col Santo Padre, per giungervi preparati diamo più spazio alla preghiera, affidando al Signore la persona di Francesco e il Suo ministero di Vescovo di Roma e Pontefice della Chiesa universale”, osserva il patriarca, specificando che “non si tratta di inserire nuove iniziative, piuttosto di valorizzare le occasioni di preghiera: le orazioni universali dei fedeli, nelle celebrazioni eucaristiche, l’adorazione eucaristica quotidiana o settimanale, la recita del santo rosario, così da rendere vivi i sentimenti d’affetto e comunione”.
Mons. Moraglia aggiunge: “La visita del Successore di Pietro nella Chiesa che ha per patrono l’evangelista Marco (collaboratore di Pietro) ci offre anche l’opportunità di approfondire ulteriormente il cammino sinodale nella consapevolezza che la Chiesa universale è presente nella Chiesa particolare (rendendola tale), nella quale siamo inseriti, grazie al battesimo, con i nostri doni e carismi personali”.
Il materiale preparato dagli Uffici diocesani “potrà essere d’aiuto per scandire il tempo di preparazione”.
Il patriarca conclude: “Il cammino di Quaresima ci spinga all’amore e alla verità, ossia al Signore Gesù, così da testimoniare il Dio della misericordia e della pace; potremo così rallegrarci dell’incontro con Papa Francesco ed essere da lui confermati, come Chiesa, nella fede e nella carità”.

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