Scuola: Diana (Yab), “no a idea che tutti debbano avere le stesse abilità”. Dell’Arciprete (Unicef), “educazione sia inclusiva e per benessere studenti”

Foto Unisona

“L’omologazione sta anche nell’idea che tutti debbano avere le stesse abilità per rispondere alle esigenze scolastiche, Invece siamo tutti diversi. Abbiamo tempi e modi diversi di imparare. I docenti dovrebbero valorizzare le capacità di tutti, evitando di elogiare solo gli studenti più brillanti, promuovendo invece attività di gruppo e progetti creativi che permettano a ciascuno di emergere ed esprimersi liberamente”. Lo ha detto oggi Diana dello Youth Advisory Board (Yab), l’organo di partecipazione degli adolescenti all’iniziativa europea “Garanzia Infanzia per la riduzione della povertà minorile e l’esclusione sociale”, portando il punto di vista dello Yab sui cambiamenti necessari per rendere la scuola più inclusiva e meno competitiva e promuovere un cambiamento positivo all’interno delle istituzioni scolastiche. Occasione ne è stato l’evento in streaming “Scuola e benessere: Oltre l’ipercompetizione e l’omologazione”, nato dalla collaborazione tra Unisona Live e Unicef e patrocinato dal Comune di Milano e dal ministero dell’Istruzione e del merito, cui hanno partecipato oltre 25.500 studenti.
Presente per l’Unicef Ludovica Bizzaglia, che ha portato la sua esperienza sull’idea di perfezione e competizione nel mondo dei social e del cinema commentando il senso di inadeguatezza che molti portano con sé dal mondo della scuola e l’esperienza personale di disturbi del comportamento alimentari. “Il successo dell’evento – ha dichiarato Nicola Dell’Arciprete, coordinatore risposta in Italia, Ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale – testimonia l’importanza e l’urgenza di affrontare il tema del benessere psicosociale degli adolescenti nell’ambito educativo, e conferma l’impegno di Unisona Live e Unicef nel promuovere un’educazione inclusiva e orientata al benessere degli studenti. Su questa priorità siamo impegnati in prima linea in un programma finanziato dalla Commissione europea che accompagnerà per due anni le autorità italiane nel migliorare il coordinamento tra i settori sanitario, sociale e scolastico”.

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