Ospedali: Migliore (Fiaso), “motore di innovazione Ssn”. “Utilizzo IA è già realtà, formare medici e personale sanitario”

“Gli ospedali sono stati e sono il motore dell’innovazione, dell’eccellenza del servizio sanitario nazionale”. Lo sostiene Giovanni Migliore, presidente Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), a margine della presentazione di “Open meeting Grandi Ospedali”, manifestazione organizzata oggi da Koncept al ministero della Salute a Roma.
“Adesso gli ospedali sono di fronte a una nuova sfida”, prosegue Migliore, quella “dettata dalla nuova riforma della sanità territoriale, che non può fare a meno della capacità, della competenza e soprattutto della consuetudine delle strutture ospedaliere a realizzare soluzioni flessibili nell’interesse del paziente. Attraverso gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie di comunicazione applicate in sanità, gli ospedali potranno finalmente realizzare una relazione intensa e che consenta effettivamente di assicurare quella continuità assistenziale che in passato è stato più difficile realizzare”.
“Con l’intelligenza artificiale – prosegue il presidente Fiaso – abbiamo già consuetudine perché nei nostri ospedali di fatto è presente all’interno di tutte le tecnologie al servizio della terapia intensiva o della diagnostica per immagini. Oggi abbiamo l’opportunità di avere uno sviluppo di questa modalità operativa, che sfrutta le grandi capacità di calcolo”; “serve a supportare i professionisti in quelli che sono compiti di routine”. “È evidente – aggiunge – che è necessario poter contare anche su professionisti con competenze diverse e mi riferisco non solo ai medici ma a tutto il personale e agli operatori sanitari che lavorano nei nostri ospedali: è una sfida per la formazione”.
In caso di eventuali nuove pandemie, “abbiamo dimostrato sul campo di saper adottare modelli organizzativi flessibili che sono stati vincenti durante la difficilissima stagione del Covid – conclude Migliore -. Abbiamo bisogno però che venga messo in campo nei prossimi anni anche un rinnovamento del patrimonio edilizio sanitario” pensando ad una logistica e a un’architettura che consentano anche agli ospedali di “essere strutturalmente flessibili”.

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