Israele e Hamas: Pillay (Wcc) a colloquio con il presidente israeliano Herzog, “impegno a lavorare per un cessate il fuoco”

Nell’ambito della sua visita in Israele e Palestina (16-22 febbraio) il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), reverendo Jerry Pillay, ha incontrato oggi il presidente di Israele, Isaac Herzog. Nel corso del colloquio, che segue quello avuto ieri con l’omologo palestinese, Abu Mazen, il segretario del Wcc ha concordato con il presidente Herzog sull’importanza di “lavorare per un cessate il fuoco e sul ruolo delle religioni nel contribuire a creare un mondo in cui esistano pace, sicurezza e protezione per tutte le persone e per la creazione, un mondo che Dio desidera e vuole per noi”. Pillay, si legge in una nota del Wcc, ha espresso la sua preoccupazione per la perdita di oltre 27.000 vite umane a Gaza, la maggior parte delle quali donne e bambini, ha ribadito la posizione del Wcc secondo cui la violenza e le guerre non sono il modo per cercare soluzioni, e ha sottolineato la necessità del dialogo per porre fine alla guerra e creare un futuro migliore per tutte le persone in Israele e Palestina. Il segretario generale ha anche sollevato questioni legate alla libertà di religione e alle pratiche religiose, facendo riferimento ad un recente rapporto sulle ulteriori restrizioni che saranno imposte dal governo israeliano durante la celebrazione musulmana del Ramadan. Pillay ha fatto riferimento anche alle informazioni condivise con lui durante l’incontro con i capi delle Chiese sul trattamento irrispettoso da parte di alcuni giovani estremisti israeliani. Dal presidente israeliano è giunta la condanna di questi atti definiti inaccettabili e da perseguire. Ostaggi, aiuti umanitari sono stati altri temi affrontati dai due. Da Pillay, infine, è giunta la preghiera per la fine della guerra e per il rispetto per la vita e i diritti umani: “Comprendiamo – ha detto – le complessità e le sfide in questo contesto e sappiamo che non è un compito facile trovare soluzioni praticabili e giuste, ma non possiamo pensare che la violenza consentirà la pace, non lo farà. Esortiamo tutte le parti e le potenze interessate a cercare un cessate il fuoco immediato e ad avviare dialoghi per stabilire pace, sicurezza e protezione sia in Israele che in Palestina. Chiediamo alla comunità internazionale, in particolare ai leader politici, di sostenere questi sforzi e di agire con urgenza”.

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