Pace e disarmo: Auser, adesione alla mobilitazione del 24 febbraio per il cessate il fuoco in Palestina e Ucraina

La rete Auser nazionale aderisce e sostiene la giornata di mobilitazione del 24 febbraio, promossa dalle Coalizioni “Europe for Peace”, “Assisi Pace Giusta”, “Rete italiana Pace e Disarmo” nelle città italiane per il cessate il fuoco in Palestina e Ucraina.
“Occorre fermare la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del pianeta costruendo un percorso di pace. Il numero dei conflitti è il più alto dalle guerre mondiali e risponde a logiche di potere e di dominio le cui vittime principali sono sempre le popolazioni civili e chi viene mandato a combattere. Le guerre calpestano i diritti umani, civili e sociali e inquinano le nostre esistenze”, si legge in un comunicato dell’Auser. “Il rispetto delle convenzioni e del diritto internazionale deve essere garantito in ogni parte del mondo. Questi principi valgono per l’aggressione della Russia all’ Ucraina, per la strage di Hamas come per il popolo palestinese”, prosegue il comunicato.
“La guerra non può e non deve essere l’unico strumento di regolazione dei conflitti perché in tale logica si arriva fino all’utilizzo degli arsenali nucleari. Abbiamo condannato l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 che ha provocato 1200 morti, più di 200 persone prese in ostaggio, con stupri di donne israeliane. Ma non è moralmente accettabile quello che succede in Palestina con oltre 30 mila morti, di cui il 70% donne e bambini e anziani, la distruzione di ospedali e scuole, perfino delle Nazioni Unite, i tagli dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria. Non si può rispondere all’attacco di Hamas con il genocidio del popolo palestinese. Occorre fare tacere le armi e abbattere il muro dell’odio per una soluzione negoziata che garantisca due popoli in due stati con uguali libertà, sicurezza e diritti”. Per questi motivi, “condividendo l’appello per la giornata di mobilitazione del 24 febbraio, la rete Auser sarà insieme ai tanti movimenti, reti, associazioni e sindacati nelle piazze per ribadire il no alle guerre e no al riarmo per costruire un mondo più giusto per tutti chiedendo alle istituzioni europee e italiane di non fare prevalere i meschini interessi economici sull’ aspirazione dei cittadini alla pace”, conclude il comunicato.

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