Quaresima: mons. Prastaro (Asti), “tempo opportuno per uscire da tutti quei meccanismi personali e comunitari che producono morte”

“La Quaresima si apre in un tempo in cui i segni di morte sembrano prevalere: guerre, violenze, crisi economica, incertezza per il futuro. Questa Quaresima può essere un tempo opportuno per passare dalla morte alla vita, per uscire cioè da tutti quei meccanismi personali e comunitari che producono morte”. Lo scrive il vescovo di Asti, mons. Marco Prastaro, nel suo messaggio per Quaresima.
Si tratta dunque “di iniziare a vedere la realtà per ciò che essa è, a non aver paura a chiamare le cose con il loro nome: a chiamare i miei peccati, peccati, le mie debolezze, debolezze. Può essere un tempo in cui ci facciamo toccare più profondamente dal grido di chi soffre ed è oppresso, magari superando tutti quegli slogan e quelle ideologie che alla fine ci rendono indifferenti”, osserva il presule, per il quale “passare dalla morte alla vita significa coltivare dentro di noi il desiderio di una vita nuova e di un mondo nuovo, significa cioè aprirci alla speranza e non lasciarci andare alla disperazione”. La Quaresima è “tempo di vita perché è tempo in cui ascoltiamo più intensamente Dio che ci parla”.
Il vescovo, quindi, ricorda: “In questa Quaresima daremo avvio alla prima tappa del Giubileo del 2025 con l’anno della preghiera. Fra le molte occasioni di preghiera già presenti in diocesi, segnalo che presso il santuario diocesano della Madonna del Portone verrà proposto, ogni primo sabato del mese, un cammino di preghiera dal titolo: ‘Quando pregate dite…’”. Infatti, “il cammino di conversione dalla morte alla vita oltre che personale dovrà essere anche comunitario”.
Mons. Prastaro aggiunge: “Il gesto di solidarietà che, come diocesi, quest’anno proponiamo, si rivolge alle comunità cristiane della Palestina e di Israele a cui, attraverso Caritas Gerusalemme, vogliamo far giungere un segno concreto di condivisione offrendo loro ciò di cui hanno bisogno in questo tempo terribile di guerra e distruzione”.
Infine, l’invito: “Mettiamoci dunque in cammino, prendiamo sul serio questo tempo di conversione, per passare dalla morte alla vita, per arrivare pronti alla Pasqua quando celebriamo la definitiva sconfitta della morte e del peccato e, nella risurrezione di Gesù, ci verrà donata vita nuova, vita piena”.

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