Incidenti sul lavoro: Deandri (Anmil), “nel 2024 cresciuti infortuni di stranieri e in itinere”

Gli infortuni sul lavoro non conoscono interruzioni e anche quest’anno la magia delle feste viene spezzata dallo stillicidio quotidiano delle morti che insanguinano le fabbriche, i cantieri e le campagne del Belpaese.
“Volendo fare un resoconto dell’anno che si appresta a congedarsi, il quadro è scoraggiante, spiega una nota dell’Anmil: “Il 2024 si chiude con almeno cinque eventi di infortuni mortali ‘plurimi’, che hanno fatto piangere svariate aree territoriali dell’Italia: lo scorso aprile è stata Bargi (Bo), sul lago di Suviana, la protagonista dell’esplosione della centrale idroelettrica dell’Enel in cui hanno perso la vita 7 persone e nella quale ne sono rimaste ferite altre 5; a maggio ricordiamo la strage di Casteldaccia (Pa) che ha visto morire 5 operai e il ferimento di altri 4 per inalazione di idrogeno solforato senza protezioni; novembre è stato il mese della deflagrazione della fabbrica di fuochi d’artificio ad Ercolano (Na), che ha spezzato le vite di 3 giovani al primo giorno di lavoro; dicembre ha chiuso l’anno con la tragica esplosione del deposito di carburanti di Calenzano (Fi), che ha causato il decesso di 5 operai, mentre altri 26 sono rimasti feriti”.
“Il 2024, pertanto, è stato molto ‘impegnativo’ dal punto di vista di perdite umane – dichiara il presidente nazionale dell’Anmil, Emidio Deandri – e, volendo tracciare un primo bilancio complessivo della situazione infortunistica in atto, allo stato attuale è possibile farlo solo provvisoriamente, in quanto siamo in attesa del completamento annuale dei dati pubblicati dall’Inail negli Open Data. Tuttavia, questa analisi dell’Anmil, seppur parziale, ci consente di avere una visione, comunque approfondita, sul reale andamento del fenomeno infortunistico e sui possibili sviluppi futuri”.
Secondo gli ultimi numeri disponibili, “nel periodo gennaio-ottobre 2024 sono stati denunciati circa 489.500 infortuni sul lavoro, in crescita di 2.000 casi rispetto ai 489.500 del periodo 2023 (+2,0%). Anche i morti sul lavoro registrano un aumento, precisamente di 22 unità (dagli 868 del 2023 si passa a 890 del 2024, con un incremento del 2,5%)”.
“Da uno studio più approfondito, elaborato dai nostri tecnici, emergono alcune importanti particolarità nella dinamica infortunistica del 2024 che non hanno riscontro nelle statistiche degli anni precedenti. La crescita degli infortuni nei primi 10 mesi 2024 è dovuta – continua Deandri – esclusivamente all’aumento degli infortuni in itinere (nel percorso casa-lavoro-casa) e di quelli dei lavoratori stranieri. L’incremento di 2.000 denunce, infatti, non è altro che il risultato del saldo tra la crescita di 4.000 infortuni in itinere e la diminuzione di 2.000 occorsi in occasione di lavoro. In pratica, al netto degli infortuni in itinere, avremmo un calo pari a -0,5%”.
Una situazione analoga si verifica “per gli infortuni mortali che nel 2024 registrano un calo di 15 decessi avvenuti in occasione di lavoro (da 672 si passa a 657 con una variazione di -2,2%) e un aumento di 33 morti in itinere (da 196 si arriva a 233 con una variazione di +18,8%).
Riguardo ai lavoratori stranieri, inoltre, notiamo che tra questi c’è stata una crescita di 28 morti (da 121 si passa a 143 con un incremento pari a +17,4%), mentre i lavoratori italiani deceduti sono stati 701 nel 2024 rispetto ai 707 del 2023 (il calo è stato dell’0,8%)”.
“Con l’approssimarsi del nuovo anno – conclude Deandri – il mio pensiero va alle vittime dell’insicurezza, ai loro familiari, ai lavoratori tutti, perché siano loro riconosciuti giustizia, tutela, diritti, inclusione e valorizzazione. Con la speranza che il nuovo anno ci riservi un futuro più sereno, porgo i miei migliori auguri a tutta la categoria che rappresento e li estendo a tutti i lavoratori e alle loro famiglie!”.

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