In occasione del Giubileo “Pellegrini di speranza”, i frati della Basilica del Santo a Padova hanno progettato un percorso giubilare pensato per i molti pellegrini e devoti.
Il 1° gennaio, al termine della santa messa delle ore 18 con il canto del “Veni Creator”, con cui tradizionalmente si invoca lo Spirito Santo sull’anno che si apre, il cammino del Giubileo al Santo verrà inaugurato dal rettore della basilica, padre Antonio Ramina, con i confratelli, percorrendo l’itinerario interno proposto ai pellegrini.
Verranno toccate le 10 tappe all’interno del complesso antoniano, da seguire nell’ordine indicato: Arca del Santo; Cappella della Madonna Mora; Cappella di san Giuseppe; Cappella delle Reliquie; Memoriale p. Placido Cortese; Cappella delle benedizioni; Penitenzieria; Croce “Voca me” in Chiostro della Magnolia, Cappella del Santissimo; e infine, per quanti avranno completato il percorso, la possibilità di ritirare in sala accoglienza del Messaggero di sant’Antonio il ricordo del proprio Pellegrinaggio di Speranza al Santo.
A supporto dei molti pellegrini attesi in basilica nel corso del 2025, è stata pubblicata la guida al pellegrinaggio in Basilica intitolata “Pellegrini di Speranza con sant’Antonio”, che propone, tappa dopo tappa, l’itinerario spirituale per accompagnare il proprio pellegrinaggio al Santo con momenti di raccoglimento e preghiera. La guida al percorso giubilare, edita con il supporto delle Edizioni Messaggero Padova e dei magazine mensili del Messaggero di sant’Antonio, è stata stampata in 7 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese, polacco) e sarà disponibile gratuitamente all’ingresso del santuario durante l’Anno Santo.
Ma il pellegrinaggio non terminerà uscendo dalla Basilica: a ciascun pellegrino verrà chiesto di continuare il proprio cammino giubilare diventando “Testimone di Speranza” nella quotidianità, mettendo in atto nella propria vita, nella propria casa, nella propria comunità concreti «segni di speranza», come invita la Bolla di indizione del Giubileo (Spes non confundit, 7-15): gesti di pace, gesti di pace; apertura alla vita; sollecitudine verso le persone detenute; prossimità e sostegno a quelle ammalate; attenzione ai giovani e agli anziani; accoglienza dei migranti, degli esuli, dei profughi, dei rifugiati; sostegno generoso ai poveri.