Diritti umani: Corte europea contro il governo inglese. Vietato deportare i migranti in Rwanda

C’è ormai uno scontro diretto tra la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo e il governo britannico di Rishi Sunak sul controverso piano di deportazione dei richiedenti asilo in Rwanda, approvato la scorsa settimana dal parlamento di Westminster. La presidente del tribunale europeo, Síofra O’Leary, ha, infatti, dichiarato oggi che il Regno Unito violerebbe la legislazione internazionale se dovesse ignorare sentenze della Corte europea dei diritti umani che puntano a impedire al governo britannico di deportare i richiedenti asilo. “Esiste un chiaro obbligo, per i 46 Stati membri firmatari della Convenzione europea sui diritti umani, di rispettare l’articolo 39”, ha dichiarato Síofra O’Leary. Si tratta dell’articolo che consente a individui di ricorrere al tribunale europeo quando ritengono i loro diritti umani violati. È quello che è capitato più volte, nei mesi scorsi, quando la Corte europea è intervenuta per fermare i voli verso il Rwanda. La prima sentenza risale al primo tentativo di deportazione di richiedenti asilo del governo britannico del giugno 2022. Nessun volo, fino ad oggi, è partito verso il Paese africano. Il premier britannico Rishi Sunak non ha mai dichiarato che ignorerà le sentenze del tribunale europeo ma le sue parole, nelle ultime settimane, non hanno escluso che questo possa succedere. “Ho detto più volte, in modo chiaro, che non consentirò, a un tribunale straniero di impedirci di far partire i voli per il Rwanda”, ha dichiarato Sunak.

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