Papa Francesco: per Dorothy Day il “mettersi a disposizione è diventata una sorta di ‘autostrada’ con la quale Dio le ha toccato il cuore”. “Il servizio diventi politica”

Il servizio è uno degli insegnamenti preziosi che ci ha lasciato Dorothy Day nel suo libro autobiografico “Ho trovato Dio attraverso i suoi poveri. Dall’ateismo alla fede: il mio cammino interiore” (Libreria Editrice Vaticana), nelle librerie da martedì 22 agosto. Lo scrive Papa Francesco nella prefazione del libro, pubblicata ieri su Vatican news. “Dorothy Day – afferma il Pontefice – ha servito gli altri tutta la vita. Anche prima di giungere alla fede in forma completa. E questo mettersi a disposizione, con il proprio lavoro di giornalista e di attivista, è diventata una sorta di ‘autostrada’ con la quale Dio le ha toccato il cuore. Ed è lei stessa a ricordare al lettore come la lotta per la giustizia rappresenta uno dei modi con i quali, anche inconsapevolmente, ogni persona può realizzare il sogno di Dio di un’umanità riconciliata, nella quale il profumo dell’amore sovrasti l’odore nauseante dell’egoismo”. Secondo il Santo Padre, le parole di Dorothy Day sono “quanto mai illuminanti” su questo: “L’amore umano al suo meglio, disinteressato, luminoso, che illumina i nostri giorni, ci fa intravedere l’amore di Dio per l’uomo. L’amore è la cosa migliore che ci sia dato di conoscere in questa vita”. “Questo ci insegna qualcosa di veramente istruttivo ancor oggi: credenti e non credenti sono alleati nel promuovere la dignità di ogni persona quando amano e servono il più abbandonato degli esseri umani”, osserva Francesco.
“Quando Dorothy Day scrive che lo slogan dei movimenti sociali per i lavoratori del suo tempo era ‘problema di uno, problema di tutti’, mi ha ricordato – dice il Papa – una celebre affermazione che don Lorenzo Milani, il prete di Barbiana di cui quest’anno si ricordano i 100 anni della nascita, fa dire al protagonista di Lettera a una professoressa: ‘Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia'”. Il Pontefice conclude: “Il servizio deve diventare, dunque, politica: ovvero scelte concrete perché la giustizia prevalga e la dignità di ogni persona sia salvaguardata. Dorothy Day, che ho voluto ricordare nel mio intervento al Congresso americano durante il mio viaggio apostolico nel 2015, ci è di stimolo e di esempio in questo arduo ma affascinante percorso”.

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