Papa Francesco: a mons. Lorefice, don Puglisi “si è battuto perché nessuno si sentisse solo di fronte ai poteri occulti della criminalità”. “La risposta a omertà è la comunione”

Ai pastori della Sicilia, “così ricca di storia e crocevia di popoli e culture”, “rivolgo l’invito a non fermarvi di fronte alle numerose piaghe umane e sociali dell’ora presente, che ancora sanguinano e necessitano di essere sanate con l’olio della consolazione e il balsamo della compassione. È urgente l’opzione preferenziale verso i poveri; sono volti che ci interrogano e ci orientano alla profezia. Come comunità ecclesiale in cammino tutto ciò interpella il vostro discernimento sinodale per avviare una pastorale rinnovata che corrisponda concretamente alle esigenze d’oggi”. Lo scrive Papa Francesco in una lettera inviata all’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, per i trent’anni dalla morte di don Pino Puglisi (15 settembre 1993-15 settembre 2023).
“Vi esorto quindi – prosegue il Pontefice – a fare emergere la bellezza e la differenza del Vangelo, compiendo gesti e trovando linguaggi giusti per mostrare la tenerezza di Dio, la sua giustizia e la sua misericordia. Sono segni che il cristiano è chiamato a porre nella città degli uomini per illuminarla nella costruzione di una nuova umanità. Il martire don Pino possedeva una sapienza pratica e profonda al tempo stesso, infatti amava dire: ‘Se ognuno di noi fa qualcosa, allora possiamo fare molto’. Sia questo l’invito per ciascuno a saper superare le tante paure e resistenze personali e a collaborare insieme per edificare una società giusta e fraterna”.
Il Santo Padre sottolinea: “Sappiamo bene quanto don Pino si sia battuto perché nessuno si sentisse solo di fronte alla sfida del degrado e ai poteri occulti della criminalità; riconosciamo pure come l’isolamento, l’individualismo chiuso e omertoso siano armi potenti di chi vuole piegare gli altri ai propri interessi. La risposta è la comunione, il camminare insieme, il sentirsi corpo, membra unite al Capo (cfr 1Cor 12,12), al pastore e guida delle nostre anime (cfr 1Pt 2,25). Vivete concordemente in Cristo, prima di tutto all’interno del presbiterio, assieme al vescovo e tra voi, e ‘gareggiate nello stimarvi a vicenda’ (cfr Rm 12,10)”.
E ancora: “Voi che quotidianamente sostenete le responsabilità del ministero sacerdotale a contatto con le realtà che abitano codesto territorio, siate sempre e ovunque immagine vera del Buon Pastore accogliente, abbiate il coraggio di osare senza timore e infondete speranza a quanti incontrate, specialmente i più deboli, gli ammalati, i sofferenti, i migranti, coloro che sono caduti e vogliono essere aiutati a rialzarsi. I giovani poi siano al centro delle vostre premure: sono la speranza del futuro”.
Papa Francesco conclude: “Il sorriso disarmante di p. Pino Puglisi vi sproni ad essere discepoli lieti e audaci, disponibili anzitutto a quella costante conversione interiore che rende più pronti nel servire i fratelli, fedeli alle promesse sacerdotali e docili nell’obbedienza alla Chiesa”.

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