Sistema finanziario: Banca Etica, “proposte per una maggiore equità”

“L’obiettivo di dare sollievo ai mutuatari in difficoltà a causa dell’aumento dei tassi potrebbe essere perseguito con una detassazione degli utili che la banca dovesse utilizzare a diretta calmierazione del tasso del mutuo dei propri clienti”. Lo evidenzia Banca Etica, che analizza le criticità del provvedimento e avanza alcune proposte di interventi normativi che potrebbero realmente spingere il sistema finanziario verso una maggiore equità.
Una misura che peraltro Banca Etica ha già adottato nelle scorse settimane “destinando il 10% degli utili maturati nel 2022 a misure per ridurre gli spread a favore dei clienti con mutui a tasso variabile”.
Parallelamente “si potrebbero introdurre incrementi di aliquota per i dividendi corrisposti dalle banche agli azionisti” (vale a dire gli utili d’esercizio che “escono” dall’azienda) “oltre una certa soglia minima a tutela del valore per gli azionisti”.
“Se il maggior valore dell’utile della banca non viene distribuito ma rimane all’interno della stessa questo consente di fronteggiare meglio gli effetti di aumento dei crediti problematici attraverso maggior solidità patrimoniale in grado di assorbire le perdite da crediti; politiche di riduzione dei tassi ai clienti debitori come politiche anche commerciali di tutela del cliente, oltre a dare alle banche maggior forza per potenziare la leva del credito bancario come elemento di sostegno alla crescita economica del Paese”, precisa la presidente di Banca Etica, Anna Fasano.
Se l’obiettivo del Governo è favorire una vera redistribuzione fiscale e moderare degli eccessi speculativi delle banche, la finanza etica e molte associazioni in tutto il mondo, propongono da anni l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, anche di importo minimo ad esempio pari allo 0,05%, che avrebbe l’effetto di scoraggiare la turbofinanza e i suoi ormai evidenti effetti nefasti e di generare un gettito costante da utilizzare per politiche di giustizia sociale e lotta ai cambiamenti climatici. Un misura di questo tipo naturalmente dovrebbe essere presa a livello internazionale e richiede una vera riforma finanziaria e non una misura una tantum come si è voluto fare con questo decreto.

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