Ucraina: S.B. Shevchuk alla Lumsa, “non una guerra né tantomeno un’operazione militare, ma un vero genocidio”

“In questo periodo drammatico della nostra vita abbiamo capito che non si tratta soltanto della guerra di un paese contro un altro, né tantomeno di una semplice “operazione militare”, ma di un vero genocidio del nostro popolo e di terribili crimini della guerra della Russia in Ucraina, causati anche dalla distorsione della storia con una esplicita connotazione ideologica”. E’ una denuncia pensatissima quella che Sua Beatitdine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha lanciato questa mattina intervenendo – in collegamento online da Kiev – alla conferenza “Fatima, la Russia e l’Ucraina nel momento storico attuale“, che si sta svolgendo a Roma, presso l’Università Lumsa. “Da più di un anno ormai – ha detto l’arcivescovo maggiore – l’Ucraina è vittima dell’aggressione militare russa su vasta scala, ovvero della guerra che ha portato morte, distruzione e tanta sofferenza sulla nostra terra”. “Ma permettetemi condividere con voi la mia esperienza personale dell’accaduto nel nostro paese”, ha proseguito Sua Beatitudine. “Durante le mie visite nelle città ucraine, prima occupate dall’esercito russo e poi liberate, sono diventato testimone oculare dell’accaduto. Ho visto la tragedia delle fosse comuni dei civili, ho sentito diverse testimonianze delle vittime di stupri perpetrati dai soldati russi, siamo stati scossi dalla straziante testimonianza dei cadaveri giustiziati e abbandonati sulle vie delle nostre città. Purtroppo, non si tratta di casi singoli bensì delle azioni sistematiche dell’esercito di Putin a discapito della gente innocente dell’Ucraina”. L’arcivescovo racconta quello che ha visto nelle fosse comuni che sono state rinvenute a Bucha e a Mariupol. Probabilmente – aggiunge – “ce ne saranno altre ancora”. Parla dei “tanti casi di torture” che si sono perpetrati “sui civili e anche sui bambini” e delle “deportazioni forzate”. E aggiunge: “Quando ho visto una famiglia – padre, madre e due bambine di 6 e 11 anni ammazzati e poi bruciati – vi confesso, umanamente parlando, che dentro di me è sorta questa domanda: Signore, ma perché?”. “Questa domanda esistenziale ci fa capire che il nostro mondo, mondo alle soglie del terzo millennio, dopo il 24 febbraio 2022 è cambiato per sempre. Questa domanda interpella oggi la nostra coscienza umana e cristiana e pone domande alla civiltà contemporanea e al mondo intellettuale della Chiesa. Trovare risposte adeguate a questo grido di dolore del cuore umano diventa una sfida e un dovere”.

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