Natale: mons. Rega (San Marco Argentano-Scalea), “la bontà di Dio diventi la misura che alimenta le nostre relazioni”

“Proviamo ad accogliere la profezia del Vangelo, alla luce delle tante crisi che investono il mondo intero e dicono il contrario di quanto celebra il Natale: crisi di valori, crisi economiche, guerre che mietono vittime, violenze che deturpano la serenità dei cuori”. Lo ha scritto mons. Stefano Rega, vescovo di San Marco Argentano-Scalea, in un messaggio rivolto alla diocesi per il Natale. Il presule ha ricordato che “da Betlemme riceviamo il dono della luce mite, umile, impercettibile, silenziosa emanata dalla grotta dove giace il Bambino Gesù”, così da poter “guardare a Lui con tenerezza, con amore e compassione”. “Guardiamo alla piccolezza di Gesù – ha proseguito il vescovo – per accogliere nella nostra miseria e fragilità, e in quella dei nostri fratelli e sorelle, l’incommensurabile presenza di Dio che desidera prendere dimora in mezzo a noi”. Mons. Rega ha auspicato che “la festa del Natale ci ricordi che Dio è presente davvero in mezzo noi, ci cerca, ci attrae, ci sostiene, ci afferra per non cadere, ci vuole bene”. Così “la sua bontà diventi la misura che alimenta le nostre relazioni per diventare uomini e donne che vivano ogni giorno, come se fosse il primo, l’unico e l’ultimo Natale”.

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