Haiti: Maes (Unicef) su uccisione di bambini e famiglie a Port au Prince, “fermate gli attacchi”

“L’Unicef è profondamente scioccato e indignato per gli orribili attacchi a una famiglia da parte di un gruppo armato a Croix de Bouquet, Port-au-Prince, avvenuti il giorno di Natale, il 25 dicembre 2023”. È quanto denuncia oggi in un comunicato Bruno Maes, rappresentante Unicef ad Haiti. Un gruppo armato ha attaccato senza pietà una famiglia, causando la morte di quattro persone, tra cui due bambine innocenti di età inferiore ai 10 anni. Inoltre, quattro membri della famiglia sono stati crudelmente rapiti, lasciandosi dietro una scia di dolore e disperazione inimmaginabili. “Estendiamo il nostro più profondo cordoglio alle vittime, alle famiglie e alle comunità colpite da questi barbari attacchi. Attacchi simili si sono verificati negli stessi quartieri una settimana fa. Le condizioni sul campo rimangono estremamente pericolose per i bambini”. Unicef Haiti fa sapere che, “purtroppo, queste uccisioni non sono isolate”. Solo da luglio a settembre 2023, ad Haiti si sono verificate 88 gravi violazioni dei diritti dei bambini, 37 delle quali hanno comportato la tragica perdita di vite o feriti durante i conflitti armati.  I crimini più gravi, tra cui omicidi intenzionali e rapimenti, stanno aumentando a un ritmo senza precedenti, in particolare nell’area metropolitana di Port-au-Prince e nel dipartimento di Artibonite. La polizia nazionale ha registrato un numero impressionante di 1.239 omicidi tra luglio e settembre, rispetto ai 577 dello stesso periodo dell’anno precedente. I rapimenti sono saliti a 701 vittime, con uno scioccante aumento del 244%. L’Unicef e i suoi partner hanno ripetutamente chiesto “la protezione dei civili, in particolare dei bambini e delle donne, e il rispetto del diritto umanitario internazionale. Uccidere i bambini è una grave violazione dei diritti umani”. “I ripetuti attacchi e le restrizioni di accesso dovute all’insicurezza e alla violenza ostacolano anche la nostra capacità di raggiungere i più bisognosi”, denuncia Maes esortando “con forza tutte le parti a fermare gli attacchi contro i bambini e le loro famiglie e a tenerli lontani dal pericolo”.

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