Ue: Comitato economico e sociale, “allarmanti” disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro

Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, continuano a essere settori in cui predominano le figure maschili; le attuali politiche per i “lavori verdi” sembrano acuire ulteriormente le disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro e di ostacolare una transizione giusta. È il Comitato economico e sociale europeo (Cese) che oggi mette in luce questi aspetti, esaminati in una recente iniziativa dedicata a “Le donne in una transizione giusta di genere”. I dati sarebbero “allarmanti”: nel settore energetico circa l’80% della forza lavoro è composta da uomini, solo in ambito di energie rinnovabili la percentuale cala al 65%. Eppure, dice sempre Cese, la maggior parte degli studenti che seguono master in ambito scientifico sono donne, ma “tendono ad abbandonare il settore a ritmi più elevati”, come un “tubo che perde”. All’interno della disuguaglianza, un ulteriore divario permane tra i livelli di responsabilità per cui “le donne sono ancora sovrarappresentate nei settori meno retribuiti e sottorappresentate nelle posizioni decisionali”. Non potranno che fare del bene, per il Cese, la “Strategia per l’uguaglianza di genere 2020-2025”, adottata dalla Commissione nel 2020, gli obiettivi posti nel contesto dell’Anno europeo delle competenze, ormai al termine o ancora la revisione dei Piani nazionali per l’energia e il clima del 2023 dove gli Stati membri sono stati invitati a indicare “piani d’azione specifici” per ridurre gli squilibri di genere nel settore dell’energia pulita.

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