Striscia di Gaza: Oxfam, “bombardamenti senza tregua porteranno alla carestia. In crimine di guerra verso i civili”

“Lasciare la popolazione di Gaza senza acqua e cibo è un atto premeditato e costituisce un crimine di guerra del Governo israeliano. La catastrofe umanitaria in corso è la prova inconfutabile che gli attacchi di Israele hanno portato al collasso il già fragile sistema alimentare nella Striscia. Il 90% della popolazione, pur salvandosi dagli attacchi, potrebbe morire di fame. Senza un immediato cessate il fuoco e un massiccio ingresso di aiuti, Gaza non potrà che finire nella morsa della carestia. È inconcepibile che nel 2023 la fame venga usata come arma di guerra contro donne, bambini, neonati, anziani e persone malate. L’orrore provato da ogni madre incapace di nutrire il proprio figlio è l’orrore che tutta Gaza oggi sta vivendo”. Lo ha dichiarato Paolo Pezzati, portavoce di Oxfam Italia per le crisi umanitarie, in risposta al Rapporto sulla classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (Ipc), lanciando l’allarme sul rischio di carestia con la prosecuzione del conflitto e del blocco all’ingresso degli aiuti a Gaza. Nonostante quanto sta accadendo – rileva l’Ong – alcuni degli Stati membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite continuano a non votare per un cessate il fuoco.
“Coloro che all’interno della comunità internazionale si sono rifiutati di porre un freno alla macchina militare israeliana e alla punizione collettiva che viene inflitta all’intera popolazione di Gaza, sono complici di quanto sta avvenendo – ha aggiunto Pezzati –. Per questo rilanciamo un appello urgente perché i leader mondiali e l’Italia smettano di sostenere l’aggressione israeliana che sta uccidendo un numero spropositato di civili innocenti, ponendo le basi per un futuro incerto e insicuro sia per i palestinesi che per gli israeliani”.

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