Natale: card. Lojudice (Siena e Montepulciano), “la pace deve essere praticata ogni giorno, ma prima ancora deve essere custodita, seminata, accolta”

“Anche quest’anno sta per arrivare il Natale, una festa che solitamente ci fa esprimere sentimenti positivi. Ma per noi Natale è Emanuele, Dio con noi, Dio che si fa uomo, Dio che sceglie di non risolvere i problemi umani ma di condividerli e farsene carico, di assumerli su di sé. Natale è il memoriale di tutto questo, non solo un ricordo, così come ricorderemmo tanti avvenimenti passati, ma una realtà attuale, che ancora una volta quest’anno torna attuale e presente per noi”. Lo sottolinea nel messaggio per Natale il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
“Purtroppo ancora un Natale senza pace in alcune parti del mondo, anzi in troppe parti del mondo. Forse ci siamo un po’ rassegnati nel pensare che la guerra sia inevitabile, ma dobbiamo fare in modo di considerare questa come una tentazione da rifuggire con tutte le nostre forze. Possiamo cadere in questa tentazione di considerare la guerra inevitabile, ma dobbiamo cercare di rifuggirla a tutti i costi”, osserva il porporato. Allo stesso modo “potremmo avere la tentazione di pensare che la violenza sia inevitabile, che in questo periodo è troppa e gratuita. La violenza è sempre da considerarsi gratuita, in particolare quando è contro i più deboli”. Ma “noi cristiani abbiamo la certezza che la nostra via e la nostra sicurezza è il Signore Nostro Gesù e dobbiamo ricordarci che la vera pace ce la può dare solo Lui, perché la pace è il primo dono di Cristo risorto. La pace è possibile, reale e concreta, se diventa uno stile di vita nelle nostre case, nelle scuole, negli uffici e nelle comunità in ogni giorno”. Il cardinale avverte: “Non possiamo invocare la pace in posti lontani migliaia di chilometri e poi magari nelle nostre strade e nei nostri condomini la pace non c’è perché non la creiamo e non la viviamo. Deve essere praticata ogni giorno, ma prima ancora deve essere custodita, seminata, accolta”.
Il card. Lojudice ricorda: “Abbiamo vissuto un anno intenso, durante il quale abbiamo provato a creare dei ponti tra le due Chiese sorelle di Siena e Montepulciano a me affidate, partendo dai giovani, dai più fragili e dai più anziani. Abbiamo tutti nella mente e nel cuore il pellegrinaggio dell’11 ottobre vissuto con Papa Francesco che ci ha invitato a seguire l’esempio di Santa Caterina e Sant’Agnese, scegliendo di essere protagonisti nel bene, e quindi puntando tutto sulla pace, sul rifiuto della violenza e sul rifiuto dell’indifferenza”.
Un invito poi a tutte le comunità, “in particolare penso ai genitori, dicendo loro di continuare a essere vicini ai propri figli sin da quando sono molto piccoli, parlandogli di Gesù e la Madonna senza vergogna; farlo subito anche se sembrano che non capiscono e comprendano, ma non è così”. Poi una richiesta a tutti i ragazzi e a tutte le ragazze di “una disponibilità continua verso la carità e il volontariato. In particolare nella diocesi di Montepulciano e in tutte le scuole abbiamo lanciato un progetto che coinvolgerà i giovani, e chiederà ai ragazzi di conoscere le realtà del volontariato presenti nella diocesi. Ho incontrato nelle scorse sere giovani coppie che si stavano preparando ad affrontare il sacramento del matrimonio e ho chiesto anche a loro questa disponibilità alla carità e al volontariato”. Infine, a tutti il cardinale chiede “un deciso rifiuto della violenza in tutte le sue forme e chiedo un rispetto verso la solidarietà e l’amicizia, cose che, penserete, già sappiamo e che appaiono scontate, ma che dobbiamo ricordarcele, anche e in particolare in occasione di questo Natale”.

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