Diocesi: Andria, per Natale la Caritas rinnova l’invito alla solidarietà per bambini e famiglie palestinesi

“Ormai prossimi al Natale vogliamo disporre anche i nostri cuore e orientarci all’attesa di Colui che ‘nella notte santa’ non trovò un luogo per nascere se non il buio e il freddo di una grotta. Gesù continua a nascere ancora oggi ed è presente nel volto di tanti poveri, nostri fratelli. Lo sapremo riconoscere? Lo sapremo accogliere? Guardandoci intorno scopriamo che sono ancora molti i luoghi inospitali e per tanti uomini e donne si ripete ciò che ha vissuto la famiglia di Nazareth: non c’era posto per loro. Non c’è posto per il popolo palestinese, non c’è posto per la pace!”. È la riflessione del direttore della Caritas diocesana di Andria, don Mimmo Francavilla, che invita per Natale alla generosità. “Quest’anno la finalità della raccolta è di contribuire a rafforzare la rete Caritas per un aiuto concreto e immediato ai bambini e alle famiglie che hanno dovuto lasciare la zona interessata dal conflitto o sono ancora intrappolati nelle zone di guerra – spiega don Francavilla -. La stessa Caritas Gerusalemme questa volta ha avuto vittime dirette o indirette mentre erano intente a svolgere il proprio lavoro di prossimità a Gaza: volontari o persone rifugiate presso la parrocchia cattolica. Non vuole essere una delega, ma un prendere sempre più coscienza di come molto spesso le situazioni della vita generano spazi chiusi che impediscono alla nostra umanità di esprimersi al meglio in una relazione fraterna”.
Il sacerdote invita a utilizzare il link https://www.caritasandria.it/cosa-puoi-fare/#dona-ora per le donazioni on line oppure con bonifico a favore della Caritas diocesana di Andria, specificando nella causale “Avvento 2023”.
“Anche quest’anno rinnoviamo l’invito ai più piccoli a farsi magi per portare un dono a Gesù ripetendo un gesto compiuto dai tre misteriosi uomini giunti dall’Oriente a Betlemme. Nei giorni 2-5 gennaio sarà possibile recarsi presso la sede della Caritas diocesana in via E. De Nicola 15 per svolgere piccole attività di conoscenza dei fenomeni della povertà e di come poter intervenire”, conclude il direttore.

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