Card. Pironio beato: Notarstefano (Ac), “un profeta di speranza”

Il cardinale Pironio alla prima assemblea del Fiac, 1994 (Foto Fiac - Azione cattolica)

“Con grande gioia e riconoscenza” il Forum internazionale di Azione cattolica (Fiac), insieme alla Chiesa argentina e a quella universale, si prepara a celebrare la beatificazione del card. Eduardo Francisco Pironio che avverrà domani, 16 dicembre, presso la basilica di Nostra Signora di Lujan (Argentina). Al card. Pironio, nella qualità di presidente del Pontificio Consiglio per i laici, il Fiac “deve il sostegno al suo stesso progetto costitutivo nato nel 1987, a margine del Sinodo dei vescovi ‘Vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo’, al quale parteciparono i responsabili nazionali di Azione cattolica di diversi Paesi”. Pironio “ha sempre incoraggiato e sostenuto la nascita e i primi passi del Fiac – dichiara la coordinatrice del Forum e presidente dell’Acción Católica General della Spagna, Eva Fernández Mateo – come luogo di incontro, di scambio di doni, di collaborazione reciproca e di promozione dell’Azione cattolica e a lui, oggi, ci affidiamo per vivere la nostra missione nella Chiesa del XXI secolo e, come ci disse, nell’assemblea costitutiva del 1991, ‘per essere guidati da un autentico amore di obbedienza al Papa e ai pastori’”.
Tra i 5 Paesi fondatori (oggi il Fiac è composto da 25 Paesi membri e 43 Paesi osservatori) c’è l’Argentina, dove Pironio, fu, tra le altre cose, assistente dei Giovani di Azione cattolica della diocesi di Mercedes subito dopo l’ordinazione sacerdotale e poi assistente nazionale.
“Ho amato moltissimo l’Azione cattolica”, ha scritto il cardinale nel suo testamento spirituale. “Questa frase risuona oggi nei nostri cuori come un’eredità e come un impegno – afferma Claudia Carbajal, attuale presidente dell’Azione cattolica Argentina –. Il suo stile di pastore vicino, attento, con una grande capacità di ascolto e di animazione della vocazione laicale fondata sul battesimo ed espressa nella corresponsabilità della comunione missionaria al servizio della Chiesa e dei fratelli, ha messo un sigillo al Dna della nostra Azione cattolica”.
L’Azione cattolica “di tutto il mondo esprime affettuosa gratitudine al pastore che ha partecipato al Concilio ecumenico Vaticano II e che ha servito la Chiesa con stile conciliare in Argentina, nella Chiesa latino-americana e nella Chiesa universale”.
“Ha sempre creduto nei laici e nei giovani – sottolinea Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana –, ci ha incoraggiati e ci incoraggia ad operare in Cristo, con la forza del Vangelo, per trasformare il mondo secondo l’esigenza interiore delle beatitudini, al passo con i poveri e fedeli alla realtà, con l’anima tesa alla santità, lavorando ogni giorno per la pace. Un profeta di speranza che ci accompagna a vivere questi tempi difficili con fede in Cristo e nel mistero della croce pasquale”.

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