Coronavirus Covid-19: Cauda (Gemelli), “obbligo vaccinale da considerare ma Super Green pass in luoghi di lavoro è più percorribile”

Nello scenario attuale, sulla scorta dell’impennata dei contagi legata a Omicron, “l’introduzione dell’obbligo vaccinale è un’opzione che va tenuta in grande considerazione”, ma “l’introduzione del Super Green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro” potrebbe essere una via “più percorribile”. Ad affermarlo in un’intervista al Sir è Roberto Cauda, ordinario di malattie infettive all’Università Cattolica e direttore dell’Unità di malattie infettive al Policlinico Agostino Gemelli Irccs di Roma, da qualche settimana anche consulente dell’Ema, mentre da ieri mezza Italia è in zona gialla, è attesa dal Consiglio dei ministri di domani un’ulteriore stretta e intanto oggi inizia la distribuzione alle Regioni della pillola antivirale molnupiravir.
Per l’esperto l’obbligo vaccinale sarebbe “una scelta di natura politica, ma dal punto di vista medico prevenire un’infezione è meglio che curarla. Nei circa 6 milioni di non vaccinati c’è una percentuale non quantificabile in maniera precisa, ma certamente non molto elevata, di soggetti ideologicamente contrari a questo vaccino e a tutti i vaccini in generale, ma esiste anche una percentuale molto più alta di esitanti”. L’auspicio di Cauda è che l’arrivo dei due nuovi vaccini Novavax e Valneva – il primo già approvato dall’Ema, il secondo in attesa di esserlo -, “sieri non genici ma più tradizionali perché basati sul virus inattivato, riesca a superare i timori degli scettici inducendoli alla vaccinazione”. Anche “la riduzione del perimetro di movimento dei non vaccinati attraverso l’introduzione del Super Green pass per l’accesso ai luoghi di lavoro potrebbe essere un’altra via ‘persuasiva’. Anzi – conclude il professore – forse più percorribile dell’obbligo vaccinale che potrebbe essere disatteso da molti e pertanto non risolutivo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia