Francia: Luçon, stasera veglia di preghiera in cattedrale per padre Maire. Vescovo di Rouen, “le armi di Dio sono quelle della giustizia, della pace, del perdono”

Questa sera alle 20.30 nella cattedrale di Luçon, la comunità cattolica della diocesi si riunirà in una veglia di preghiera in ricordo di padre Olivier Maire, superiore provinciale dei Missionari monfortani, ucciso il 9 agosto a Saint-Laurent-sur-Sèvre per mano di un uomo che ospitava e che soffriva di disturbi psichici. “La morte brutale di questo religioso generoso, pastore d’anime, un uomo buono, ci immerge in un dolore profondo e in una tristezza immensa”, scrive in un comunicato il vescovo di Luçon, mons. François Jacolin. “Padre Olivier Maire è morto vittima della sua generosità, martire della carità”. La veglia di preghiera sarà trasmessa in diretta sulla rete Kto. Tutta la Francia è rimasta colpita e sotto choc per la brutale uccisione del religioso. Tra le reazioni più sentite, c’è quella del vescovo di Rouen, mons. Dominique Lebrun. Solo qualche giorno fa, il 26 luglio scorso, la chiesa di Rouen ha ricordato con una messa e una cerimonia repubblicana la morte di padre Jacques Hamel, l’anziano sacerdote barbaramente ucciso cinque anni fa nella piccola chiesa di Santo Stefano a Saint-Étienne-du-Rouvray. “Tutti i fedeli cattolici della diocesi di Rouen si uniscono al dolore della famiglia di padre Olivier Maire, ai suoi confratelli, alla comunità dei monfortani, alla diocesi di Luçon”, scrive in un messaggio mons. Lebrun. “Il dolore e la rabbia sono sentimenti spesso molto vicini tra loro. Tutti lo sperimentano. Con tutto il cuore, i cattolici della diocesi di Rouen pensano a chi è stato vicino a padre Olivier Maire e chiedono a Dio di calmare i loro cuori”. “Padre nostro… liberaci dal Male”, queste “sono le prime e le ultime parole della preghiera cristiana. Ogni giorno il cristiano recita questa preghiera. Ridona la speranza nella fraternità che Dio desidera per tutti gli uomini”, aggiunge il presule. “Le sue armi sono quelle della giustizia, della pace, del perdono”, conclude mons. Lebrun.

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