Diocesi: mons. Crociata, “c’è bisogno di allargare gli orizzonti, nel palazzo e nella città”

“Una nuova apertura e un nuovo respiro, un nuovo dialogo e nuova comunicazione tra tutti, nel palazzo e nella città, e tra l’uno e l’altra, di cui si sente parte viva la comunità ecclesiale”. È l’auspicio di mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina, nell’omelia della Messa celebrata oggi per l’anniversario della Dedicazione della cattedrale e per il Natale di Latina. “Per noi credenti cattolici – ricorda il vescovo –  il primo impegno è ad essere sempre più fedeli alle esigenze della vita cristiana e, inseparabilmente, a farci carico responsabilmente del bene della città nella sua interezza, perché questo fa parte della fedeltà alla fede cristiana. Solo a questo titolo ci sentiamo di dire – e anzi ne abbiamo il dovere – una parola sulla vita della città”. ” nulla vale tuttavia ogni sforzo in tal senso, se non teniamo vivo in noi il desiderio di una coerenza tra fede e vita come chiamata di fondo della nostra appartenenza ecclesiale”, il monito di mons. Crociata, che sorta i fedeli a “contribuire alla crescita e allo sviluppo della città degli uomini, della nostra città”. “C’è bisogno di allargare gli orizzonti”, l’invito del presule, secondo il quale “la nostra collocazione geografica e storica – ecclesiale e civile insieme –, se può essere vista come mortificata dal confronto con limitrofe grandezze metropolitane schiaccianti, per altro verso si presenta come opportunità per accedere a servizi e offerte che potrebbero solo arricchire la comunità ecclesiale e la città tutta”. “Se la prossimità a grandi centri viene utilizzata solo per perpetuare una sorta di servilismo utilitaristico verso poli di attenzione e di attrazione di gran lunga superiori, ci si condanna senza remissione alla piccolezza e alla mediocrità rispetto a una vocazione proporzionata alle proprie reali potenzialità”, la denuncia. “Ci vuole uno scatto di sano orgoglio, c’è una riflessione da fare sulla cittadinanza tutta”, la proposta del vescovo, che auspica “una sana convergenza verso l’interesse preminente dell’intera comunità cittadina”. “Pur in mezzo a una crisi che non accenna ad esaurirsi, ci sono delle opportunità che non torneranno più”, la tesi di mons. Crociata: “Perderle sarebbe un peccato”.

 

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