Diocesi: Adria-Rovigo, costituito ufficialmente il Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili

È ufficialmente costituito anche nella diocesi di Adria–Rovigo il Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Lo ha presentato alla stampa il vescovo, mons. Pierantonio Pavanello, che lo ha costituito e che, all’interno della Conferenza episcopale del Triveneto, ricopre anche il ruolo di vescovo referente per lo stesso servizio. Con lui erano presenti alla presentazione anche Paola Formaglio, psicoterapeuta e referente diocesana del Servizio, e Valerio Malaspina, membro del Servizio e del Centro di ascolto.
Ricordando che “la costituzione del Servizio diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili è la risposta ad un obbligo preciso stabilito da Papa Francesco con il Motu Proprio ‘Vos estis lux mundi’ del maggio 2019, recepito dalle Linee guida pubblicate dalla Conferenza episcopale italiana nel successivo mese di giugno del 2019”, mons. Pavanello ha spiegato: “A Rovigo abbiamo iniziato già da un paio d’anni a incontrarci con un gruppo di lavoro, che ora assume una veste ufficiale. Per la primavera del 2020 erano già in programma alcune iniziative di formazione rivolte alle parrocchie in vista delle attività estive ma l’epidemia di Covid-19 ha impedito il loro svolgimento, saranno riprese appena possibile”.
“Certamente – ha aggiunto il presule – lo scandalo degli abusi sessuali ha fatto crescere l’attenzione affinché i minori e tutte le altre persone che presentano una qualche fragilità vengano rispettate e difese. Si è capito che è necessario prevenire gli abusi, perché non sono frutto del caso o dell’imponderabile, ma sono favoriti da un modo errato di concepire il ministero nella Chiesa. Una crescita nello spirito autentico di servizio e di rispetto delle persone è il modo migliore per prevenire e combattere gli abusi. È necessario poi educarci tutti, preti e laici, a vivere relazioni sane, dove ognuno si sente rispettato nella sua intimità e nella sua dignità. Per questo è importante valorizzare anche il contributo che ci viene dalle scienze umane, in primo luogo dalla psicologia, per acquisire quella maturità umana necessaria per svolgere compiti educativi”. Il vescovo ha sottolineato “come non basti la buona volontà per essere educatori dei ragazzi e dei giovani: è necessario innanzitutto la formazione di base. Occorre poi che le iniziative siano pensate e preparate con cura. Dobbiamo alzare il livello della proposta educativa che offriamo a bambini e ragazzi: in questo senso credo che anche le misure che ci vengono chieste dopo l’epidemia di Covid-19 siano uno stimolo per ripensare quanto facciamo in campo educativo”.
Le segnalazioni possono essere inviate al Centro via posta (Servizio Tutela minori e persone vulnerabili c/o Curia vescovile, via Sichirollo 18, Rovigo) e anche tramite mail all’indirizzo tutelaminori@diocesiadriarovigo.it
Il 6 luglio il vescovo ha costituito il Servizio diocesano tutela minori e persone vulnerabili e il relativo Centro d’ascolto, nominando come referente diocesano Paola Formaglio, psicoterapeuta, e quali membri del Servizio Maria Iolanda Baldini, medico; Giordana Gabrieli, psicoterapeuta; don Giuliano Gulmini, parroco; Valerio Malaspina, legale diritto penale; Damiana Stocco, legale diritto di famiglia; don Enrico Turcato, direttore dell’Ufficio di pastorale giovanile e dell’Ufficio comunicazioni.

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