Dichiarazione Schuman: Formigoni (Un. Iulm), “il sovranismo si accontenta di propaganda sul prima noialtri. Oggi servono nuovi padri e madri d’Europa”

“Occorre un salto di qualità, adeguato alla gravità della situazione. Il virus sta dando un colpo di grazia alla stagione della (un po’ illusoria) fiducia nella globalizzazione come processo di spontanea soluzione di tutti i problemi affidato al mercato e all’unificazione economica del mondo. Tornano gli Stati, ma devono essere stati che funzionano, non caricature”. Lo afferma Guido Formigoni, docente di Storia contemporanea e prorettore all’Università Iulm di Milano, intervistato dal Sir in vista della Festa d’Europa e del 70° della Dichiarazione Schuman, che cadono oggi, 9 maggio. “Il sovranismo si accontenta di propaganda sulla chiusura, sul ‘prima noialtri’, sul fare a meno dell’Europa: ma in fondo a questa strada i cittadini rischiano la delusione. Non si riescono a gestire con gli slogan problemi complessi come quelli che la pandemia ci sta lasciando in eredità, soprattutto partendo dalle fragilità dell’Italia”. Formigoni, studioso di politica internazionale, con alle spalle diversi volumi anche sulla storia del movimento cattolico, afferma: “Ci vuole una statualità all’altezza, che può essere solo quella europea: certo, una statualità plurale, articolata, che rispetti le originalità e la sussidiarietà dei livelli intermedi. Nessuno pensa a un super-Stato. Ma deve essere una statualità efficiente, e oggi dire efficienza significa la mobilitazione di risorse straordinarie per rilanciare il sistema sociale ed economico europeo così duramente provato”.
Lo studioso aggiunge: “Ci vuole una classe dirigente all’altezza, dei nuovi ‘padri e madri’ dell’Europa… Che sappiano giustificare ideologicamente e politicamente, oltre che gestire tecnicamente, l’aumento del bilancio dell’Unione, il lancio di risorse straordinarie di finanziamento (non chiamiamoli eurobond, non condividiamo i debiti se questo non è maturo), con qualche strumento nuovo che raccolga risorse per investimenti innovativi e sostenga in questo modo tutti coloro che sono in difficoltà. Qualcosa si sta muovendo, ma siamo forse ancora troppo lenti rispetto alla gravità della situazione”.

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