Coronavirus Covid-19: Caritas Andria, servizi aperti tutti i giorni dall’8 marzo, più di 700 ore di servizio attivo

Nel periodo di emergenza Covid-19 (8 marzo-8 maggio), la Caritas della diocesi di Andria si è mobilitata adattando i suoi servizi alle necessità che man mano si sono manifestate col trascorrere della quarantena. Già dall’8 marzo la Caritas diocesana ha garantito l’apertura della sede tutti i giorni (compresa la domenica e i festivi) dalle ore 9 alle 12 e dalle 17 alle 19, per un totale di più di 700 ore di servizio attivo, nel rispetto di tutte le norme di distanziamento sociale previste dal governo. Questo ha comportato l’aumento dei volontari accreditati e assicurati presso la Caritas diocesana (75 volontari a cui si sono aggiunti 5 ragazzi del Servizio civile universale). 73 i volontari attivi presso i Centri parrocchiali e interparrocchiali, 295 le domande per la richiesta di bonus alimentari. Le persone che si sono rivolte alla Caritas diocesana sono state 147; 791 gli accessi nei 16 Centri parrocchiali e interparrocchiali. Tra i bisogni prevalentemente manifestati – informa la Caritas – ci sono al 50% l’assenza (o blocco) di lavoro e occupazione (forte la componente del lavoro precario o di forme a nero), l’insufficienza del reddito al 19,1% per cui la necessità di accedere a beni di prima necessità (alimenti e prodotti per l’igiene della persona e della casa) e il bisogno di curarsi per patologie pregresse al 17,6%. Presso i Centri coordinati, invece, i bisogni rilevati sono economici (33,7%), lavorativi (31,1%) e familiari (11,8%). 500 sono gli interventi fatti direttamente dalla Caritas diocesana (distribuzione pacchi alimenti per 40 quintali di viveri, pacchi con prodotti per l’igiene personale e della casa, buoni spesa, prodotti per neonati, farmaci); 2.765 sono, invece, quelli effettuati presso i Centri coordinati (400 quintali di alimenti distribuiti). Sono state, inoltre distribuite 10.000 mascherine monouso e 1.000 mascherine lavabili. 7.500 euro in denaro, ricevuti in donazione, sono stati destinati alla costituzione di un fondo per situazioni non previste da parte di singoli o famiglie legate strettamente al coronavirus e al periodo post-emergenza. A questi vanno ad aggiungersi altri 11.500 euro tramutati in buoni alimentari.

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia