Coronavirus Covid-19: Perù, aumenta l’esodo da Lima e città del nord verso l’interno. Mons. Vizcarra (Jaén), “preoccupati che il contagio si estenda alla foresta”

Un vero e proprio esodo. Molti peruviani originari delle zone amazzoniche o andine, rimasti senza lavoro e risorse economiche ed esposti al rischio di contagio da Covid-19, si spostano da Lima, o dalle città del nord, come Chiclayo, Trujillo, Chimbote, verso le località interne d’origine. A volte camminano lungo le autostrade, in queste settimane di quarantena senza traffico automobilistico, e percorrono a piedi centinaia di chilometri. A segnalare questa situazione è, in un’intervista all’agenzia della Conferenza episcopale peruviana Ancep, il vescovo del vicariato apostolico di Jaén (regione di Cajamarca), mons. Alfredo Vizcarra.
Secondo il Comune di Jaén, fino al 5 maggio, più di 2.500 persone sono entrate in città, dopo essere state prese in carico dalla Polizia nazionale e dall’Esercito peruviano.
Di fronte a questa complicata situazione, il vescovo Vizcarra ha riferito che la Chiesa di Jaén sta facendo “uno sforzo per accompagnare coloro che tornano a piedi nelle loro comunità d’origine”, ma anche per “orientare coloro che sono a Lima a rimanere lì”. Ha inoltre indicato di avere il sostegno del ministero dell’Ambiente, della presidenza del Consiglio dei ministri e del governo regionale per aiutare il trasferimento.
“Grazie a Dio siamo stati in grado di guidare il flusso e far sì che queste persone trovassero accoglienza nel loro cammino. Ringraziamo il vescovo di Chimbote Francisco Simón Piorno, che ha ospitato i cittadini in una parrocchia”, e lo stesso ringraziamento va alle congregazioni religiose che hanno ospitato numerose persone a Trujillo e a Chiclayo.
Il vicariato di Jaén ha, inoltre, intrapreso una campagna di donazioni per poter aiutare concretamente le persone che affrontano il lungo cammino, in situazioni così disagiate, e per metterle in sicurezza, evitando che il contagio da coronavirus, molto diffuso proprio a Lima e Chiclayo, si espanda alle zone amazzoniche. Mons. Vizcarra avverte: “Siamo particolarmente preoccupati per il territorio della foresta, dove le infrastrutture sono precarie e non ci sono attrezzature adeguate per la cura dei pazienti con questa malattia”.

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