Coronavirus Covid-19: mons. Ulloa (Panama) al Sir, “questa Pasqua grande opportunità per capire che la chiesa non è solo un tempio”

“Sì, la Chiesa panamense è stata una delle prime a stabilire attenzioni e restrizioni per le celebrazioni liturgiche”. Lo conferma al Sir l’arcivescovo di Panama, mons. José Domingo Ulloa Mendieta. Era infatti il 6 febbraio, alcune settimane prima degli iniziali casi di contagio, quando mons. Ulloa chiese ai fedeli di sospendere il contatto fisico durante il segno di pace. “Abbiamo preso queste misure preventive soprattutto per educare i fedeli a essere responsabili, rispetto all’importanza di proteggersi da questo virus che non fa differenze di classe sociale, etnia e religione. Come Chiesa abbiamo intensificato il nostro appello alla responsabilità. E anche adesso raccomandiamo di restare in casa, e di approfittare di questa circostanza per rafforzare la famiglia, come chiesa domestica, dove possiamo esercitare il sacerdozio reale ricevuto nel Battesimo. Penso che questa sia un’occasione per migliorare le relazioni familiari, soprattutto per raccomandarci a Dio permanentemente e stare in preghiera”.
L’arcidiocesi panamense è impegnata anche ad assistere le fasce di popolazione più fragili: “Continuiamo a rafforzare le opere che avevamo avviato per i poveri, le persone di strada, i migranti. In questo momento non è facile. Abbiamo il ‘Centro integrale San Giovanni Paolo II’, che assiste le persone senza dimora, le vittime della prostituzione, offre un servizio di distribuzione di alimenti. Abbiamo il centro ‘Buon Samaritano’ per i malati di Aids e l’‘Hogar Luisa’ per migranti e rifugiati. Sono opere che hanno bisogno dell’aiuto e del sostegno di tutti. Anche la Pastorale sociale-Caritas sta consegnando borse per i pasti alle famiglie bisognose e impoverite. C’è un altro grande tema: come celebrare la Pasqua. Dobbiamo leggere i segni dei tempi. Ne sono convinto: questa è una bella opportunità di celebrare la Settimana Santa e la Pasqua, nell’essenzialità, per capire che la chiesa non è solo un tempio, ma molto di più, comprende ogni essere umano, che è tempio sacro di Dio, da custodire e preservare. Le limitazioni ci permettono di scoprire le cose fondamentali e la nostra fragilità. Abbiamo un Dio al quale dobbiamo affidarci per ottenere la pace spirituale e risuscitare con Cristo”.

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