Coronavirus Covid-19: card. Parolin, “nonostante la paura, è il momento di non chiuderci in noi stessi”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Stiamo condividendo con tutte le persone un momento difficile. Per molti è un momento drammatico. Penso agli ammalati, agli anziani soprattutto, ai morenti, ai loro familiari”. Il card. Pietro Parolin, in un’intervista ai media vaticani, fotografa così l’attuale emergenza sanitaria. “Il Santo Padre Francesco sta cercando tutti i modi possibili per essere vicino alla gente, nel mondo intero”, assicura: “Per lui il contatto con le persone è sempre stato fondamentale e, anche se in maniera nuova e inedita, intende mantenerlo. La diretta quotidiana della santa messa a Santa Marta ne è un segno concreto. La preghiera costante per le vittime, i loro familiari, il personale sanitario, i volontari, i sacerdoti, i lavoratori, le famiglie è un altro segno concreto. Noi tutti collaboratori cerchiamo di aiutarlo a mantenere i contatti con le Chiese di tutti i Paesi del mondo”. “Nonostante l’emergenza, nonostante la paura, è il momento di non chiuderci in noi stessi”, l’appello di Parolin: “Ce ne stiamo purtroppo rendendo conto in questi giorni: problemi e drammi che consideravamo lontani dalle nostre vite, hanno bussato alla nostra porta. È un’occasione per sentirci più uniti e far crescere lo spirito di solidarietà e condivisione fra tutti i Paesi, fra tutti i popoli, fra tutti gli uomini e le donne del nostro mondo. Da questa emergenza nasceranno difficoltà e cambiamenti profondi. Abbiamo bisogno che chi ha responsabilità politiche le eserciti oltre l’egoismo del proprio interesse, personale, di gruppo, nazionale, ma sappia guardare con sapienza e con responsabilità, secondo valori di libertà e di giustizia, al bene comune”. “Mi ha colpito che, pur nel dramma attuale, si trovi il modo di esprimersi – ad esempio con la musica e il canto – per essere insieme”, rivela il cardinale: “Mi piacerebbe che ciò potesse avvenire in qualche modo anche per le parrocchie. Sarebbe bello se tutte le chiese, alla stessa ora, ad esempio a mezzogiorno, suonassero le loro campane per un minuto; e che questo loro suono fosse un richiamo a pregare insieme anche se fisicamente lontani”. Quanto alla sospensione delle celebrazioni, “si è resa necessaria per evitare gli assembramenti”, spiega Parolin: “Ma in quasi tutte le città le chiese restano aperte ed io spero che siano riaperte al più presto anche quelle che eventualmente fossero state chiuse”. Le celebrazioni della Settimana Santa in Vaticano, informa il segretario di Stato, avverranno secondo “modalità diverse da quelle tradizionali”: “Non sarà infatti possibile accogliere i pellegrini come è sempre avvenuto. Nel pieno rispetto delle norme precauzionali per evitare il contagio, cercheremo di celebrare i grandi riti del Triduo pasquale in modo da accompagnare tutti coloro che purtroppo non potranno recarsi nelle chiese”.

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