Coronavirus Covid-19: Azione contro la fame, punti d’acqua e sanificazione delle strade in Bangladesh

“Al campo profughi di Cox’s Bazar, in Bangladesh, 855.000 civili Rohingya vivono, oggi, in 34 campi di fortuna, sempre più affollati: stimiamo che ogni chilometro quadrato sia occupato, in questo momento, da 40.000 persone”. È l’allarme lanciato da Azione contro la Fame, che, in questi giorni, sta coordinando un contingency plan promosso per evitare che l’emergenza Covid-19 varchi i confini del campo profughi più grande al mondo.
L’ong, grazie a uno staff di 1.248 operatori e 1.555 volontari, ha incrementato il numero delle attività di sensibilizzazione in tema di salute e igiene rivolti a adulti e bambini. Sono stati, inoltre, installati ulteriori punti di accesso all’acqua, che hanno potenziato il sistema di 289 luoghi di distribuzione posti a regime nei mesi scorsi. Infine, è stata predisposta una intensa operazione finalizzata alla sanificazione delle strade, recentemente promossa in sinergia con le autorità locali. Un piano di emergenza vero e proprio, coordinato in sinergia con le autorità locali, finalizzato a creare una “cintura di protezione” attorno al campo di Cox’s Bazar.
Qui, Azione contro la fame, negli ultimi anni, ha distribuito quasi 90mila kit di igiene e installato 4.388 servizi igienici. Ha, inoltre, supportato con attività di sostegno psicologico 151.131 rifugiati per aiutarli a superare il trauma delle violenze subite, consentendo loro di vivere meglio la loro condizione. All’interno di Cox’s Bazar, l’organizzazione serve, ogni giorno, anche mille khichuri (un piatto locale fatto di riso, lenticchie, spezie e verdure) e 1.600 pasti caldi.

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