Brasile: ministro Giustizia si dimette dopo che Bolsonaro ha silurato il direttore della Polizia. Dom Oliveira (Cnbb), “questione seria che danneggia ulteriormente credibilità del Governo”

(Foto ANSA/SIR)

Il ministro della Giustizia e della pubblica sicurezza, Sérgio Moro, celebre come magistrato per le sue indagini contro la corruzione che hanno coinvolto anche l’ex presidente Lula, ha annunciato le sue dimissioni venerdì scorso. L’ex giudice federale, ennesima “vittima” di Bolsonaro, lascia l’incarico dopo un anno e quattro mesi. Le dimissioni sono state motivate dalla decisione di Bolsonaro di sostituire il direttore generale della Polizia federale, Maurício Valeixo, che era stato nominato dall’ormai ex ministro. La Polizia federale rientra nell’ambito delle competenze del ministero della Giustizia.
Appresa la notizia, l’arcivescovo di Belo Horizonte e presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), dom Walmor Oliveira de Azevedo, ha commentato l’accaduto sui propri profili social le sue parole sono state riprese dal sito della Cnbb: “Il cambiamento nel ministero della Giustizia e della Pubblica sicurezza mette in evidenza un’ingerenza della politica sui vertici di istituzioni le quali, nell’ambito dei limiti stabiliti dalla Costituzione federale, devono e non possono non avere autonomia e indipendenza, anche per indagare sulle autorità. Questa è una questione molto seria, che danneggia ulteriormente la credibilità del Governo e degli organi che dovrebbero garantire il rispetto delle leggi”. È opportuno ricordare, scrive dom Oliveira, ciò che dice la Dottrina sociale della Chiesa: “Nello stato di diritto, la legge è sovrana e non la volontà degli uomini”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo