Quaresima: mons. Sacchi (Casale Monferrato), “non serve a un cristianesimo del buon senso, a un cristianesimo mediocre. È il tempo della conversione”

La Quaresima è “il tempo prezioso per ritrovare noi stessi e le ragioni profonde della nostra fede. Ma come sempre, corriamo il rischio di vivere questo tempo in modo ipocrita e superficiale”. Lo scrive il vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi, nel messaggio per la Quaresima 2020 pubblicato sul settimanale diocesano “La Vita Casalese”.
“Dobbiamo essere capaci di dire no a tanta ipocrisia – prosegue il vescovo – per ridare alla Quaresima la sua verità, vincendo il rischio di esprimere bugie proprio nelle celebrazioni che facciamo. Può capitare che per 40 giorni noi ci esprimiamo in bugia nel celebrare, vivendo una specie di doppio binario: in chiesa parliamo di deserto, di digiuno, conversione, perdono, opere di carità e fuori chiesa, nella vita quotidiana, tutto segue un altro binario, un’altra mentalità, un’altra logica”. “Occorre superare la tentazione di poter fare a meno della Quaresima – ‘tanto non cambia niente’ – altrimenti la Quaresima resta inosservata”, il monito di mons. Sacchi.
“La Quaresima non serve a un cristianesimo del buon senso, a un cristianesimo mediocre”, continua il vescovo, ricordando che “è il tempo della conversione”. “Staccarci dal peccato, liberarci dalle cattive abitudini, maturare il gusto della virtù, fare ogni cosa per amore, vivere di fede, aprirsi alle necessità degli altri, metterci a disposizione della comunità alla quale apparteniamo, costituiscono i vari aspetti del ‘passaggio’ pasquale”, aggiunge mons. Sacchi che in vita ad accogliere “come un dono la Quaresima, con l’impegno di una preghiera più intensa, uno spazio per la riflessione personale più dilatato e un’attenzione alle povertà che interpellano la nostra coscienza di cristiani”.

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