Coronavirus Covid-19: mons. Sanguineti (Pavia), “un allarme che ci fa sentire più fragili”

“Quest’anno, c’è una circostanza, che, volenti o nolenti, ci sta interpellando e forse anche un po’ inquietando e che può essere l’occasione per riscoprire l’umanità e la verità profonda della Quaresima. Mi riferisco alla diffusione del Coronavirus”. Lo scrive mons. Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia, nel suo messaggio sulla Quaresima pubblicato sul settimanale diocesano “Il Ticino”. Riflettendo sul fatto che “su questa realtà ci sono tante, troppe fake-news”, il presule evidenzia che così “si favorisce a volte un clima di allarme esagerato, con fenomeni incomprensibili e inaccettabili di paura, di sospetto, perfino di discriminazione o isolamento verso i tanti cinesi che da anni abitano e lavorano in Italia”. “C’è sempre la tentazione, irrazionale e perversa, di creare un ‘nemico’, d’identificare in un gruppo un pericolo”. L’invito del vescovo è quello di “assumere informazioni corrette, avere fiducia nella responsabile opera in cui è impegnato il mondo sanitario e respingere forme infondate ed esagerate di difesa e di autopreservazione”. “Allo stesso tempo, è indubbio che il fenomeno di questa infezione virale, che conosce una preoccupante diffusione, che giustamente esige attenzione da parte dei responsabili politici di ogni nazione ed è oggetto di studio da parte di tutta la comunità medico-scientifica, ci faccia percepire tutti più fragili, più vulnerabili”. Infine, una riflessione sul fatto che “riconoscerci vulnerabili, come persone e come comunità, è ciò che toglie la maschera a chi si crede ‘perfetto’”. “È ciò che ferisce la ‘corazza’ dell’individualismo in cui a volte ci rinchiudiamo, è ciò che genera tra noi insospettate e sorprendenti capacità di ‘con-passione’, di condivisione, di amore gratuito all’altro”.

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