Incontro Cei sul Mediterraneo: card. Hollerich (Comece), aprire corridoi umanitari, “vale la pena farlo, anche per una sola vita salvata”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Abbiamo davanti ai nostri occhi il dramma dei rifugiati. Lo vediamo nelle isole della Grecia e in Libia. Sono una vergogna per l’Europa. Noi parliamo tanto dei valori europei ma li dimentichiamo completamente quando dobbiamo aiutare. L’appello che rivolgiamo è di aprire corridoi umanitari”. Lo ha detto il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), incontrando questa mattina a Bari i giornalisti, a margine dell’Incontro sul Mediterraneo. L’arcivescovo ha scritto una lettera alle Conferenze episcopali dell’Unione europea insieme ai cardinali Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Francesco, e Michael F. Czerny, sotto-segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale per chiedere a parrocchie, comunità religiose, monasteri e santuari di tutta l’Europa di accogliere “almeno una famiglia di rifugiati” aderendo al progetto dei corridoi umanitari. “Non so come la lettera sarà accolta dalle nostre diocesi e dalle parrocchie ma ho visto che c’è un grande interesse e ho ricevuto mail da parte di molti politici che chiedono di prendere contatto. Vediamo. Dobbiamo rimanere realisti ma se c’è una sola vita salvata, vale la pena farlo”. Lo scorso anno, il cardinale aveva fatto visita ai profughi bloccati sull’isola di Lesbo. E oggi dice: “Non possiamo lasciare la Grecia e altri Paesi soli con questi problemi. La Chiesa, attraverso la Caritas Grecia, fa cose straordinarie ma c’è troppa gente. Se si aprissero corridoi umanitari, si potrebbe alleviare la sofferenza della gente”. “Vorrei allora lanciare un appello ai governi perché collaborino in questo progetto”. L’appello si rivolge anche all’Unione europea perché si doti di una “politica comune” e utilizzi “tutti i mezzi” previsti anche dal Trattato di Dublino “per aiutare la gente, per essere fedeli al Vangelo”. “Vogliamo anche fare un appello alla politica perché combatta le cause delle migrazioni e si impegni per la pace, la dignità umana, la libertà religiosa”. Sono tutte condizioni che creano i presupposti necessari perché tutti abbiano “il diritto di rimanere nel proprio Paese”. “Se l’Unione europea non fa niente, la Chiesa deve farsi voce profetica e diventare la coscienza dell’Europa”.

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